Una gran voglia di vivere


 Da padre trombone di Genitori vs influencer  ad ingegnere precisino e sentimentale, Fabio Volo emoziona. E la regista Michela Andreozzi questo lo sa bene e lo sceglie per questa storia d’amore girata in larga parte tra i fiordi norvegesi, cosa che personalmente mi colpisce perché lì sogno di andare da quando studiai Ibsen ed è rimasto un sogno nel cassetto.

Questa storia di Anna e Marco, innamorati grazie al colpo di fulmine che li rende felici per dieci anni, è raccontata davvero bene.

L’amore non è per sempre, non lo è per nessuna coppia, salvo rare eccezioni, però il bene sì e anche la voglia di rinnamorarsi, complice un viaggio incantevole come quello in Norvegia e l’amore per il bellissimo figlio.

La Puccini e Volo insieme rendono bene l’idea di cosa sia amarsi, poi avere dubbi e sentirsi infelici.

Lui ingegnere lei architetto. Marco e Anna sanno che la perfezione non esiste e che possono stare lontani per un po’ ma solo per un po’ e forse non per sempre.

Che coss’è  l’amor di Capossela risuona dall’inizio alla fine per ricordarci che nessuno lo sa precisamente cosa sia, però ciò che conta veramente è amarsi, per quanto e come non si sa. 

Oltre ai protagonisti ci sono i loro alleati, dalla mamma Vera interpretata dalla Cruciani all’amico fidato di Marco, Corrado Nuzzo che consigliano, ascoltano, sanno stare accanto alla coppia smarrita.

Il film mi è piaciuto molto e consiglio di vederlo su Amazon Prime. Vi piacerà!


Siccità


 Un film che nasce in un momento di emergenza per l’umanità intera come il covid19, affronta un’altra emergenza romana e italiana: la siccità ambientale e di sentimenti. La sciagura si abbatte sulla Capitale e vedere Roma trasformata in un deserto africano dove non piove da tre anni, è davvero impressionante, soprattutto per chi, come me, ci vive.

È un film che può dare vita a infinite riflessioni sul presente, sul passato recente e sul futuro.

Ci sono varie tematiche trattate  e tutte intrecciate come le storie dei personaggi di questa pellicola pazzesca.

Il disastro ambientale si mescola con quello umano, e come la terra che ci ospita sta soffrendo anche per colpa nostra, noi di riflesso soffriamo, siamo smarriti, fragili, siamo medici, siamo ragazzi che si affacciano al mondo, siano idealisti, siamo ricchi e spietati, siamo prigionieri di noi stessi.

Tommaso Ragno, Claudia Pandolfi, Valerio Mastandrea, Gianni Di Gregorio, Massimo Popolizio, Silvio Orlando sono alcuni degli straordinari interpreti del film diretto da  Paolo Virzì e che resterà impresso nelle nostre menti e nelle nostre coscienze, rendendoci, forse, più consapevoli.

Il film apocalittico in prima visione su Sky è consigliato!


Willy Wonka e la Fabbrica di cioccolato

 Che cos’è Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato?

È un inno alla fantasia ideato dallo scrittore inglese Roald Dahl che ha ispirato attraverso il suo romanzo, film stupendi come questo con Gene Wilder nei panni di Wonka, uomo bizzarro e deluso dagli uomini che propone una visita a cinque bambini soltanto per far scoprire loro i segreti della sua inaccessibile fabbrica di cioccolato con un fine che tutti scopriranno solo all’ultimo.

Si passa attraverso gironi di golosità e dolcezze.


In questo film del 1971 è rappresentata la bellezza di un mondo fatto di bambini che vivono senza l’interferenza della tecnologia come accade oggi.

Trovo educativo far vedere un film simile soprattutto ai bambini, per far conoscere loro un mondo lontano e distante da quello attuale dove si giocava spensieratamente usando la propria immaginazione.



Tanguy


Il film del 2001, con la sua satira del fenomeno dei figli ormai adulti che non vogliono andare a vivere da soli, è entrato nell'immaginario popolare al punto che in Francia la parola Tanguy è diventata sinonimo di un adulto che vive ancora con i suoi genitori.

Nel 2006 è stato realizzato un remake statunitense di questo film, A casa con i suoi.

Il remake italiano visto e poco apprezzato e riuscito, è Il mammone.

Ho visto prima Il mammone di Tanguy

Ho avuto il piacere di trascorrere questa sera in compagnia di Tanguy (Eric Berger), ragazzo brillante, preparatissimo, educato e comprensivo nei confronti dei suoi genitori che gli rivolgono dispetti di ogni tipo.

Vive a Parigi ma non si sente parigino.

È attratto dall’Oriente, dalla sua filosofia e dalla cultura cinese e giapponese, però non riesce ad avere il coraggio di staccarsi dai genitori e di avere una vita autonoma pur lavorando e contribuendo alle spese domestiche.

 Un giorno spiccherà il volo e andrà a vivere molto lontano da Edith (Sabine Azema) e Paul (André Dussolier).

Il delizioso film diretto da Etienne Chatiliez, suggerisce molto riflessioni e confronti.

Da vedere!



Beata te

 È stato in prima visione su Sky dal 25 dicembre 2022 e io l’ho visto solo stasera tra commozione e divertimento senza pensare si tratti di un adattamento dell’opera teatrale “Farsi Fuori” di Luisa Merloni e ho molto apprezzato sia Serena Rossi che Fabio Balsamo dei The Jackal, nei panni rispettivamente di Marta e dell’ Arcangelo Gabriele. 

La storia è questa: Nel giorno del 40esimo compleanno di una regista teatrale single, appare l’Arcangelo Gabriele per offrirle il dono meraviglioso di diventare mamma per opera dello spirito santo.  

Il figlio non sarà certo un Messia, ma una persona normale.

Però Marta avrà tempo per scegliere cosa fare, nel bel mezzo delle prove per la sua versione dell’Amleto di William Shakespeare.

Tra teatro, ricordi, valutazioni, le amiche e una mamma come la Cruciani, ingombrante eppure amorevole, Marta deve scegliere ma avrà al suo fianco Gabriele, l’Arcangelo che chiede ospitalità a casa sua.

Si adagia sul divano per la prima notte e per quelle a venire mentre Marta è in crisi totale e deve scegliere i pro e i contro dell’essere o non essere madre, un dilemma amletico al femminile.

Fabio Balsamo è irresistibile nei panni dell’Arcangelo Gabriele, incanta davvero sia nelle movenze che nelle parole tanto da avere fede e fiducia in tutto ciò che dice.

È un film esistenziale che tratta temi delicati ma lo fa con garbo e ironia.

Ho amato moltissimo la regia e le immense ali dell’Arcangelo.

V’invito a vederlo su Sky. 

Sono Lillo


 Era stato già diretto da Eros Puglielli ne Gli idoli delle donne e recita al fianco di Posaman negli episodi della nuova serie da oggi su Amazon Prime.

Lillo Petrolo non è un supereroe, oppure sì. È un super attore, divertentissimo che vive con Posaman il suo quotidiano, non c’è niente da fare, lui appare e scompare quando meno se lo aspetta.

Riuscirà a riconquistare la moglie Marzia che ha scelto di lasciarlo perché è stanca di fare da madre all’eterno Peter Pan che non vuole crescere?

C’è il suo agente, Pietro Sermonti, che più che aiutarlo lo confonde e disorienta.

Poi c’è il bravissimo Paolo Calabrese che gestisce un locale di cabaret cercando di trasferire ai nuovi comici i segreti carpiti in Oriente.

Anna Bonaiuto è la madre di Lillo, Cristiano Caccamo è il fratello che non vuole il suo bene.

Lillo fa ridere, intenerire e lo si ama.

C’è anche la mia amatissima Serra Yilmaz. 

Non potete perdere questa serie! 




Il giorno più bello


 I film francesi non mi deludono mai, i remake di film francesi mi annoiano quasi sempre.

Dopo “Corro da te”, ero ansiosa di vedere “Il giorno più bello” con Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri, convincenti nei film di Paolo Genovese “Immaturi” e “Immaturi il viaggio” e anche  in questo remake di “C’est la vie, Prendila come viene”.


  Per rendere il matrimonio il giorno più importante della propria vita, bisogna affidarsi a un wedding planner impeccabile come Max, anche se il tuo team è lacunoso e imperfetto e forse proprio per questo, così umano e confortante. 

Il matrimonio di Pierre ed Elena dovrà svolgersi in un castello seicentesco appena fuori Parigi.

C'è carenza sia di energia elettrica che di camerieri, per cui ne viene assunto senza regolare contratto qualcuno che combinerà guai imperdonabili.

Però la supervisione di Max tiene in piedi una cerimonia piena di sorprese e imprevisti.

Il film si apre con un dialogo tra il wedding planner e una coppia di giovani sposi in un ufficio con vetrate trasparenti che mostrano la tour Eiffel e già l'emozione mi pervade.

Non starò a esaminare il montaggio del film, le imprecisioni o le pecche varie come mi capita di leggere in noiose recensioni, ma voglio raccontare ciò che questo film mi ha trasmesso.

Credo conti l'emozione quando si guarda un film che per un breve ma prezioso lasso di tempo, riesce a farci dimenticare la realtà per immergerci nelle storie di altri.

L'ambientazione nel castello seicentesco, mi ha fatto subito pensare a Versailles.

Il sacrificio da parte dei camerieri a indossare le parrucche puzzolenti e i costumi dell'epoca, mi ha divertito anche perché ai tempi di Maria Antonietta era diverso il rapporto con l'acqua rispetto a quello che abbiamo oggi e pensare di indossare parrucche e abiti senza lavare capelli e fare la doccia deve essere stato spiacevole sia per se stessi che per gli altri. Però questi camerieri francesi dei nostri tempi, trovano sgradevole la parrucca in testa e i costumi seicenteschi che accettano malvolentieri d'indossare perché imposto da Max.

I registi Toledano e Nakache, creano una commedia corale divertente e psicologica, dove i protagonisti assoluti sono i sentimenti, quelli manifesti e sanciti da un contratto come il matrimonio che si sta svolgendo oppure quelli clandestini o quelli che durano il tempo di una cerimonia.

Siamo nati per relazionarci e questo i registi lo rappresentano molto bene, mostrando nel loro film che la vita è un attimo che svanisce e di cui godere appieno con tutti i suoi imprevisti.

Questo il film francese.

Il remake italiano diretto da Andrea Zalone con Violante Placid (Adele), Lodo Guenzi (il cantante dei matrimoni) Carlo Buccirosso (il dott Musso) Valeria Bilello (Serena), Stefano De Martino nei panni di Pier lo sposo e il ballerino, Fiammetta Cicogna in quelli di Chiara la sposa, racconta la storia di Aurelio, che eredita dal padre l'azienda di famiglia dedicata alla preparazione di matrimoni, chiamata "Il giorno più bello". Complice la crisi e un divorzio alle spalle, l'uomo sente il bisogno di un cambiare la sua vita.

Aurelio e Giorgio (Paolo e Luca) si contendono la stessa donna ma solo per sei mesi e la cerimonia mette le cose in chiaro.

È un matrimonio chiarificatore e la scena più bella e suggestiva, è quella del ballo di Stefano De Martino sul finale.

Che dire sul remake di “C’est la via, Prendila come viene”? 

Non mi ha deluso e vi dirò di più, lo consiglio!

Visto su Sky questa sera dove è in prima visione, se lo trovate in streaming, vedetelo.




Jurassic World - il dominio

Questa sera ho finalmente visto in prima visione su Sky la pellicola, sequel di Jurassic World - Il regno distrutto (2018), che è il sesto capitolo del franchise di Jurassic Park. È stato presentato in anteprima il 23 maggio 2022 a Città del Messico.

È come immergersi nel sogno di un mondo popolato da dinosauri che vivono in mezzo a noi e con i quali la convivenza non è affatto semplice.

Non solo, dove ci sono uomini, ci sono interessi e più che il sogno di Ammond svelato in Jurassic Park, qui si vuole fare molto peggio. Ci sono mercati neri di dinosauri, locuste giganti che da lì a poco spazzeranno via i  raccolti di tutto il mondo togliendo il cibo vitale per l’uomo, questo e molto altro, è raccontato nel film che ha la trama più intricata degli altri cinque, eppure coinvolge e avvince fino all’ultimo.

Tra Velociraptor, Atrociraptor, Gigantosaurus e locuste, clonazioni e nuove scoperte, si muoveranno gli straordinari interpreti riuniti:

La produzione di Jurassic World - Il dominio è stata tra le prime a riprendere durante la pandemia da COVID-19, spianando la strada ad altre grandi produzioni che fino ad allora erano rimaste bloccate. La Universal Pictures ha stilato un documento di più di 100 pagine, in cui erano descritti i vari protocolli di sicurezza che hanno permesso di rimettere in moto la produzione. 

È una pellicola meravigliosa che tratta diverse tematiche ambientali e scientifiche.

Un film che è stato pensato, non solo come finale della trilogia iniziata con il film del 2015 Jurassic World, ma anche come conclusione della storia iniziata nel 1993 con il film Jurassic Park diretto da Steven Spielberg. Le riprese hanno avuto inizio in Canada nel mese di febbraio del 2020. Il mese seguente, la produzione si è spostata in Inghilterra, per poi fermarsi, per motivi precauzionali, a causa dell'insorgere di casi legati alla pandemia di COVID-19. La produzione è ripresa a luglio 2020 e si è conclusa quattro mesi dopo, nel mese di novembre. Le location utilizzate per le riprese includono i Pinewood Studios in Inghilterra, la Columbia britannica in Canada e l'isola di Malta.




Arnoldo Mondadori. I libri per cambiare il mondo


"Il compito dell’editore è quello di creare - attraverso la sua opera, le sue fatiche, la spiritualità della sua continua azione - un mondo migliore" (Arnoldo Mondadori). 

 

Arnoldo Mondadori è un bambino (Luca Morello) curioso e intelligente, è attratto dai libri.

Prende dieci a un tema d’italiano e la maestra come premio, gliene regala uno.

Ma lui non può studiare come desidera, è povero e deve interrompere gli studi per lavorare.

Eppure il destino conduce l'Arnoldo ormai adolescente (Brenno Placido) in una tipografia che riaccende la sua passione mai sopita per i libri che non ha potuto studiare.

 E' fermamente convinto che i libri siano un mezzo efficacissimo per donare al popolo italiano, senza distinzione di ceto sociale, la conoscenza, l'evasione, il sogno di un mondo migliore.

Perché è solo leggendo che è possibile aprire la mente ed evolvere.

Inizia così il visionario e durissimo lavoro di Arnoldo Mondadori, il primo editore industriale italiano, legato all'idea che sia possibile cambiare il mondo attraverso la lettura che era a suo avviso, l'arma più potente che abbiamo.

La docu-fiction in prima visione su raiuno questa sera e dove il regista Francesco Micciché dirige un bel cast a partire da Michele Placido, uno struggente Arnoldo Mondadori, mostra momenti nella vita dell'editore, interviste autentiche e foto con i grandi autori da Ungaretti a Pirandello, fino a Hemingway e Walt Disney.

Incontra il mondo e cerca il modo di far evolvere la sua Azienda, di avvicinarla alla gente e di far leggere i classici in modo economico, facendoli distribuire nelle edicole. E così nascono gli Oscar Mondadori. 

E' il primo a realizzare una cosa simile ed a meritare una Laurea Honoris Causa in Lettere.

Oltre all'impegno lavorativo che assorbe tutto il suo tempo, Arnoldo ha due figli con cui collabora e che ama: Alberto (Flavio Parenti) e Giorgio (Stefano Skalkotos).

Valeria Cavalli è Andreina Monicelli, la donna che Arnoldo sposa felicemente.

Questo è un progetto ambizioso e ben riuscito anche grazie alla collaborazione tra il regista e il nipote Luca Formenton, Presidente della Fondazione Arnoldo e Alberto Mondadori, la nipote Roberta Mondadori, l'ex capo ufficio stampa Ferruccio Parazzoli, il critico Marino Sinibaldi, il giornalista Pierluigi Battista, l'editrice Ginevra Bompiani che contribuiscono a delineare il profilo del grande editore e del grande uomo che Arnoldo volle essere.

Fortunatamente è possibile vedere e rivedere questa bellissima docu-fiction su Raiplay.

Consigliatissima!

Filumena Marturano


Quel Domenico Soriano (Mimì), ricco pasticcere con il vizio del gioco e delle donne, nato dalla geniale penna di Eduardo e a cui lui stesso diede corpo e anima sia in teatro che al cinema nel ‘51 al fianco della straordinaria sorella Titina, di grande ispirazione per il drammaturgo napoletano e a cui  la commedia scritta nel ‘46 e contenuta nella raccolta di commedie La cantata dei giorni dispari è dedicata, nel film in prima visione  questa sera e diretto da  Francesco Amato e prodotto da Picomedia, è Massimiliano Gallo, uno splendido attore cinquantenne che ha saputo emozionare nei panni di Mimì, uomo sanguigno e narcisista.
Filumena Marturano dopo Titina, Regina Bianchi, Pupella Maggio, Valeria Moriconi, Isa Danieli, Lina Sastri, Mariangela Melato, Mariangela d’Abbraccio, Sophia Loren al fianco di Marcello Mastroianni per la regia di Vittorio De Sica e l’inglese Joan Plowright diretta da Franco Zeffirelli a Londra e dal marito Laurence Olivier a Broadway, la messicana Katy Jurado affiancata da Raf Vallone, l’Argentina Tita Merello e le brasiliane Heloisa Helena e Yara Amaral, è Vanessa Scalera.
Filumena attraverso la Scalera conserva intatto il suo dolore per il peso di un amaro destino che per povertà la costrinse a prostituirsi, pur essendo devota alla Madonna;  Per venticinque anni nasconde in fondo al cuore il segreto della triplice maternità taciuta a Mimì e ai figli stessi solo in attesa di poterlo rivelare. Tale tragicità rivive sapientemente in questo adattamento cinematografico e sconvolge l’attualità di una storia cosi toccante. Filumena Marturano in effetti è un’opera senza tempo, come tutte quelle della drammaturgia Eduardiana, in cui la società patriarcale rappresentata, pare così lontana dalla nostra, tuttavia ci sono punti in comune con quella attuale. Si pensa inevitabilmente alla condizione femminile odierna, alla parità dei sessi come una conquista in divenire.
È stato emozionante riportare in tv Eduardo che attraverso le sue impeccabili spiegazioni e didascalie, educa lo spettatore, chiarendo il tema dell’opera per catapultarlo dentro la commedia.
Che immenso tesoro la drammaturgia Eduardiana e che idea illuminante è stata quella di attingervi per riportare alla luce un’opera di grande valore sociale come Filumena Marturano.
Questa sera ci hanno regalato una bella pagina di grande arte tutti gli attori di questo bell’adattamento che per un attimo ho immaginato fosse diretto dallo stesso Eduardo. Tutti dalla bravissima Nunzia Schiano, confidente di Filumena a Marcello Romolo, sono stati capaci di mostrare una comunità che tutto vive e condivide. Questa è la peculiarità  di una città come Napoli e per tutta questa bellezza commossa ringrazio 🙏


 
PennadorodiTania CroceDesign byIole