Mia è una quattordicenne dai capelli biondo ramato che si ritrova a vivere in Sudafrica con il fratellino sensibile e turbato dalla barbara uccisione di un Leone, la causa dei suoi attacchi di panico, la mamma e il papà che alleva leoni. Mia perde la testa per un leone bianco che da cucciolo si trasforma in un raro esemplare da vendere.
Ciò che Mia sa è che questi leoni sono destinati ai circhi un ambito ugualmente crudele, invece saranno venduti ai cacciatori.
Il leone bianco sta per essere venduto così lei tenta in tutti i modi di salvarlo, portandolo sul furgone e piena di coraggio e paura si mette al volante per portarlo in una riserva dove nessuno potrà fargli del male. L’unico che la accompagna e la sostiene nel viaggio è il fratellino, che mostra una forza d’animo incredibile. Però lo fa al telefono. La mette in guardia contro i pericoli che incontra durante il cammino.
Nel centro abitato, tutti sono spaventati dalla presenza del leone bianco che è inseparabile da Mia, anche se i genitori che la cercano disperatamente temono che potrebbe essere aggredita dal leone affamato. Alla fine il padre comprende la brutalità degli uomini e salva il leone bianco da una morte certa per mano dei cacciatori.
Il film francese diretto da Gilles de Maistre nel 2018 in prima visione su Raiuno questa sera, parla del difficile rapporto tra uomo e natura e nella natura solo i bambini e gli animali possono salvare la terra che ci ospita.
Non credevo esistesse una realtà simile in Sudafrica.
Il male che è capace di fare l’uomo bianco è senza fine ma ciò che non riesce ancora a comprendere è che ferendo gli animali e la natura, ferisce se stesso.