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L’ombra di Caravaggio

 Ho appena visto un film meraviglioso: “L’ombra di Caravaggio”, un vero e proprio affresco vibrante e veritiero sul destino dell’uomo nel suo passaggio terreno, sia esso artista come il Caravaggio, oppure filosofo e pensatore come Giordano Bruno, o semplicemente malfattore, prostituta e nobile, papa e cardinale, ognuno imprigionato in quell’etichetta sociale di cui, nel ‘600 e non solo, era impossibile liberarsi.
Eppure le figure ai margini della società sono d’ispirazione per Michelangelo Merisi e vengono ritratte in tutta la loro autenticità proprio perché lui ama dipingere ciò che vede e una prostituita gli appare come una madonna e un giovane amante come un angelo o un santo. 

La pellicola diretta magnificamente dal visionario e geniale Michele Placido, è un lavoro corale dove il Caravaggio è il recluso, il condannato, l’amante, l’artista, il protetto e il perseguitato da quell’inquisizione che finirà per togliergli la libertà di esprimersi e di esistere. Come ha visto morire disperatamente e ingiustamente Giordano Bruno, arso vivo perché eretico secondo la Chiesa, Caravaggio si prepara per tutta l’ esistenza al suo momento conclusivo, nel mentre vive come desidera senza limiti o regole. Solo una in realtà: “amor vincit omnia” come l’omonimo dipinto dei primi del ‘600.

Da parte di Scamarcio allo stesso Michele Placido, al figlio Brenno fino allo struggente Giordano Bruno, interpretato dal magnifico Gianfranco Gallo, a Luis Garrel e alla divina Isabelle Huppert , è assordante il grido di verità che dal ‘600 come  un’eco giunge ai giorni nostri, portando con sé il peso di quell’ombra mai realmente svelata. 

Chapeau a Placido e a tutto il cast. Complimento fatto due anni dopo l’uscita del film che non ero riuscita a vedere!

Stasera in prima visione su rai3 ho ammirato il dipinto! 




 

Uno, nessuno, cento Nino


 Ero concentratissima cercando di ricordare date, nomi, titoli di film, mentre assistevo al documentario Rai diretto da Luca Manfredi “Uno, nessuno, cento Nino” in prima serata su Raidue proprio oggi nel giorno in cui è nato e avrebbe compiuto 100 anni Nino Manfredi. Però l’emozione ha preso il sopravvento così sono stata spettatrice della vita e delle opere di un artista dotato di un talento fuori dal comune, preparato, pignolo, ispirato al punto da  interpretare un racconto di Italo Calvino: “L’avventura di un soldato” nel film “L’amore difficile” in cui recita traendo ispirazione da Chaplin con un linguaggio non verbale, muto. L’esperienza con Totò, con Gassman, oppure coi grandi registi che lo hanno trovato ideale per parti come il Geppetto di Collodi, appena cinquantenne nell’indimenticabile Pinocchio di Comencini, ha reso Manfredi un Maestro indiscusso di cinema e teatro. Il primo e più autentico Rugantino, l’ultimo Geppetto che abbia saputo farmi emozionare come è accaduto stasera, è stato raccontato sia dai critici cinematografici e dagli attori e registi come Dino Risi, Ettore Scola e Luigi Magni con cui ha lavorato e dalla sua famiglia, dalla moglie, dai figli e dai nipoti che lo ricordano col sorriso. Come un personaggio pirandelliano Saturnino Manfredi, di origini ciociare, è stato uno e centomila e credo Luca, il figlio e regista di questo documentario dove Massimo Ghini oppure Massimo Wertmuller lo celebrano, sia stato davvero riuscito ad omaggiare suo padre  e a far conoscere alcuni aspetti o dettagli privati  poco noti o del tutto sconosciuti per cui reputo questo documentario una lezione di cinema e umanità che solo i grandi sono in grado di dare.



Straziami, ma di baci saziami



 Oggi si festeggia Nino Manfredi in tv con alcuni tra i suoi film più belli, uno di questi è proprio Straziami, ma di baci saziami, che ho avuto il piacere di vedere questo pomeriggio su Cine34. Marino ama follemente Marisa dalla prima volta che l’ha vista a un raduno folkloristico a Roma. Lui è ciociaro, lei marchigiana ma questo non lo spaventa perché la raggiunge in treno traversando le montagne innevate e inizia un corteggiamento appassionato che la fa innamorare. Il padre di lei si oppone alla loro unione e loro tentano di mettere fine alla loro vita sdraiandosi abbracciati sui binari di un treno in arrivo. Tra viaggi, la fuga di lei e le esperienze vissute, il tentativo di Marino di suicidarsi gettandosi nel Tevere e il suo ricovero, l’uomo disperato e senza un soldo che vaga a Piazza Navona, quando a Piazza Navona c’erano le bancarelle natalizie,  ritrova Marisa ma sposata con il sarto sordomuto Ciceri. Splendida commedia di Dino Risi del ‘68 con musiche di Armando Trovaioli e un cast pazzesco in cui spiccano Nino Manfredi, Pamela Tiffin e Ugo Tognazzi. 

Nino Manfredi è ironico ed estremamente commovente in questo film, attraverso il personaggio del Ciociaro, una vera e propria fonte d’ispirazione per attori come Martufello, che devono tanto a lui. Anche in questo film è accennato il tema religioso, la fede, anche se in maniera goliardica soprattutto nel finale quando Ugo Tognazzi nei panni del povero sarto sordomuto, una volta riacquistata la parola e l’udito, realizza il suo voto ossia quello di farsi frate, dando la sua benedizione alla moglie e a Marino affinché siano felici insieme, dato che lui non può più.


Per grazia ricevuta. Tanti auguri Nino


 Avresti compiuto 100 anni oggi. 

Ho visto il tuo film, quello che hai diretto e interpretato nel ‘71 e attraverso il quale hai ottenuto riconoscimenti a Cannes e in Italia e che trovo attualissimo ed estremamente significativo oggi.

Benedetto Parisi è il bambino che cresce tra paure e cadute miracolosamente scampate, tra i tabù di un mondo da cui vuole fuggire, costruendosene uno interiore e visionario tra santi, Santini e la devozione verso persone da cui spera di essere salvato. Il giorno trascorre ma è la notte il momento più drammatico, laddove risiede la paura. 

È splendida l’espressività dell’attore, quegli sguardi magnetici per cui non servono le parole, quel sorriso solare nonostante la nostalgia contenuta nel film drammatico che dimostra le pirandelliane maschere che incontriamo durante il nostro cammino e l’impossibilità di avere certezze e risposte. 

Il film del ‘70 è attualissimo e reca i segni di quel che oggi viviamo, la crisi dei valori  che ci isola rendendoci estranei l’un l’altro. 

Tanti auguri Nino! 

Sei anni di Pennadoro

 Oggi nascevi tu dopo anni di collaborazioni giornalistiche cartacee e online.

Sei stato ispirato dall'amore per il teatro e per lo spettacolo, il cinema, la musica, l'arte, ossia quegli amori che mi sono sempre stati fedeli e che mi hanno accompagnato senza deludermi mai.

Il tuo nome è stato scelto da Annunziata, una donna capace di generare solo idee costruttive e luminose.

I contenuti li cura Tania con immensa dedizione e per la grafica è stato vitale l'aiuto di Iole che ha realizzato l'idea di un giornale in bianco e nero, ossia essenziale e dove avrebbero avuto un'importanza maggiore gli articoli scritti sotto forma di post.

Questo blog ha dato vita a due gruppi Amici del teatro e Leggo recensioni e interviste su Pennadoro che devono iscriversi al blog per continuare a pubblicare le info sui rispettivi gruppi.

Nel salutarvi tutti, vi aspetto su Pennadoro, Il teatro delle emozioni che ha un nuovo dominio.


Gli auguri per un sereno 2021

 Quest'anno servono auguri più grandi.


Affinché il male si trasformi in bene, il pianto in sorriso, la malattia in guarigione, rivolgo i miei  immensi auguri a chi sta male, a chi è guarito e a tutti gli scontenti, gli insoddisfatti perché possano trovare un po' di pace...

Auguro tutto questo e molto altro e arrivederci al nuovo anno


Pennadoro



Buon compleanno Carlo Verdone

 Quante risate e riflessioni attraverso gli amatissimi film di Carlo Verdone, quanta gioia e amarezze di una generazione che si ribella al disastro ambientale nel film In viaggio con papà diretto e interpretato dall’immenso Alberto Sordi e in Bianco, Rosso e Verdone, oppure quante nevrosi nel meraviglioso Maledetto il giorno che t’ho incontrato dove Verdone mostra con acutezza e originalità la paura d’innamorarsi e i pregiudizi sulla psicanalisi, volgendo il suo sguardo all’Inghilterra dove gira parte del film. Altro affresco tenero e magnifico è Acqua e Sapone e Borotalco con le musiche degli Stadio e di Lucio Dalla. Si veste da professore che impartisce lezioni di italiano agli stranieri oppure da prete laureato in lettere e bidello di professione per conquistare la bella Sandy. S’innamora di Iris Blond, aiuta la sorella scervellata (Ornella Muti) in Io è mia sorella, gioca a fare il disadattato con Giallini e Favino nel film Posti in piedi in paradiso altro gioiellino. È un carabiniere insicuro e fragile in coppia con il mio adorato Enrico Montesano ne I due carabinieri e il manager del bravissimo Beppe Fiorello in C’era un cinese in coma. L’elenco dei film che dirige e interpreta in 40 anni è lunghissimo. Sky dedica dal 16 al 30 novembre 2020 il canale 303 a Carlo Verdone per festeggiare il suo compleanno. Tanti auguri Carlo e grazie per tutta la bellezza che mi hai regalato

Gli spettacoli più belli del 2019

Il 2019 è stato un anno intenso, complesso, pieno di ostacoli e di teatro, che ha allietato le nostre ore.
E' difficile dare un voto agli spettacoli visti e amati ma vorrei elencare quelli che ho amato di più e perché.

1) Il miglior spettacolo omaggio all'omonimo film di Pupi Avati, è sicuramente REGALO DI NATALE con Giovanni Esposito, Filippo Dini, Valerio Santoro, Gigio Alberti e Gennaro Di Biase per la regia di Marcello Cotugno, visto al Quirino. 
Mi è piaciuto perché...
"Oltre all'impeccabile regia di Cotugno e alla maestria del cast, è degno di nota il lavoro magnifico sulle luci affidato a Pasquale Mari, le scenografie suggestive di Ferrigno e l'adattamento di Pierattini che ha proiettato una storia degli anni '80 ai giorni nostri, frenetici e telematici, dove forse valori come l'amicizia, hanno un peso inferiore nella nostra vita rispetto all'imperante individualismo.
Un ottimo lavoro teatrale da vedere ed applaudire".
La recensione:



2) Il musical più emozionante è sicuramente A CHRISTMAS CAROL dall'opera sul Natale forse più bella che sia stata mai scritta da Dickens, con uno Scrooge Ciufoli di rara bravura e Fabrizio Angelini nei panni di Mr. Fezziwig, danzando con un cast straordinario. Visto al Quirino.
Mi è piaciuto perché...
"In questo musical il viaggio è corale e spirituale, verso un distacco dalle cose materiali che rendono gli uomini meschini e orribili. Siamo tutti un po' Scrooge e il teatro rende possibile questa catarsi, ossia una purificazione che ci illumina, indicandoci la giusta strada da percorrere per diventare uomini migliori".


3) Tra gli omaggi alla letteratura straniera più toccanti del 2019 c'è senza alcun dubbio LE NOTTI BIANCHE di Dostoevskij con la regia di Francesco Giuffrè visto al Ghione.
Mi è piaciuto perché...
"Il regista Francesco Giuffrè ha saputo ricreare la Pietroburgo descritta dall'autore russo e la dimensione utopistica del sognatore attraverso i giochi di luci di Luca Palmieri, le suggestive musiche classiche, i costumi in scena come a suggerire presenze fisiche, l'ultima quella dell'amato di Nasten'ka con il quale scomparirà dalla scena lasciando solo il povero e innamorato sognatore.
Tra giochi di pioggia e un ombrello che s'illumina e dal quale cadono le gocce da cui l'eroe si ripara, luci fioche nelle quattro notti in cui i due sconosciuti s'incontrano, si consuma la meravigliosa storia che racchiude un'ideologia etica di protesta".
La recensione:


4) Come posso non elencare in questa mia appassionata classifica, l'altro omaggio letterario a Dostoevskij interpretato da Mauri e Sturno all'Eliseo I FRATELLI KARAMAZOV?
 La sofferta performance di Glauco Mauri, interrotta a causa di un malore, è stata ripresa con successo nella serata indimenticabile a cui ho assistito.
Mi è piaciuto perché... 
"Glauco Mauri e il regista Matteo Tarasco hanno scelto i capitoli più emblematici del romanzo, la cui summa è sicuramente rappresentata dal monologo di Roberto Sturno che è Ivàn, uno dei tre figli di Fëdor Karamazov e conduce il pubblico nel suo viaggio iniziatico attraverso Il racconto del Grande Inquisitore".
La recensione:


5) Tra gli spettacoli di autori teatrali contemporanei stranieri apprezzati nel 2019, cito con immenso piacere ed emozioni: IL PRINCIPIO DI ARCHIMEDE adattato dal regista Angelo Savelli vincitore del Premio Ubu Speciale 2019 e prodotto da Pupi e Fresedde. Ho visto la prima allo Spazio Diamante, seduta al fianco del suo autore: il catalano Josep Maria Miro.
Mi è piaciuto perché...
"Il teatro degli interrogativi dell'autore catalano originario di Vic (Barcellona), mette insieme le domande che si susseguono nel copione, nel tentativo di comprendere gli altri e noi stessi. Il dialogo è pieno di battute interrotte di colpo e di punti interrogativi, la scena è animata da déjà-vu e flashback come fosse la fotografia dei nostri pensieri più che delle azioni compiute, dei ricordi che si agitano nella nostra mente, nel tentativo di restare a galla come il corpo immerso in un liquido teorizzato da Archimede.
E' stata un'esperienza forte, assordante come il rumore dei vetri in frantumi che paralizza, inquieta, sconcerta".
La recensione:

6) Tra i tributi alla drammaturgia pirandelliana, mi ha emozionato immensamente I GIGANTI DELLA MONTAGNA con Gabriele Lavia ammirato al Teatro Eliseo.
 Mi è piaciuto perché...
"La vita e la morte s'incontrano tra mezzi teatrali e visioni, verità e finzione, in questo dramma testamento dell'autore di Girgenti, che conclude la trilogia pirandelliana di Gabriele Lavia, un attore e regista immenso ed eccezionale, che ha mostrato in questa pièce il talento prodigioso dei bambini, capaci d' inventare storie a cui credono, una magia che l'umanità ha smarrito".
7) LA GENTE DI CERAMI è un altro spettacolo omaggio tra i miei preferiti visti nel 2019 con una straordinaria Anna Ferruzzo e un impeccabile Massimo Wertmuller, visto al Vittoria. Mi è piaciuto perché...
"In questo splendido atto unico, cambiano tempi e costume, abitudini, cappelli e stati d'animo Massimo e Anna, incontrandosi, corteggiandosi, ridendo, piangendo, sussurrando, declamando e cantando come solo due grandi interpreti sanno fare e regalando agli spettatori, immagini splendide della Roma petroliniana e di quella del boom economico, e portando in scena belle anime, fragili oppure ridicole ma sempre e comunque straordinarie".
La recensione:
https://www.pennadoroteatro.com/2019/03/la-gente-di-cerami.html


8) Tra gli spettacoli pedagogici ispirati alla scienza, ho visto e adorato al Sala Umberto LA SCUOLA DELLE SCIMMIE.
Mi è piaciuto perché...
"E' una lezione di teatro e scienze, psicologia, pedagogia e religione. 
Come studenti maturi e consapevoli, entriamo nella scuola delle scimmie, tra professori illuminati e condannati, presidi severe, genitori atei e cattolici, allieve innamorate e zii eloquenti e smarriti.
Bruno Fornasari, l'autore e regista dello spettacolo sull'evoluzionismo e il creazionismo, ispirandosi a tre fatti realmente accaduti, ha scritto una pièce entusiasmante, che induce a pensare a ciò in cui crediamo o abbiamo creduto, influenzati dall'educazione ricevuta in famiglia, dagli studi compiuti e dal credo religioso".
La recensione: 
9) Merita un posto privilegiato il meraviglioso spettacolo WALKING ON THE MOON dedicato alla missione Apollo 11, la cui data ha coinciso con l'anniversario dell'allunaggio avvenuto 50 anni fa. Ha vestito splendidamente i panni dell'astronauta Michael Collins l'attore e regista Graziano Piazza al Teatro Romano di Ostia Antica.
Mi è piaciuto perché...
"Lo spettacolo scritto da Fabio Morgan e diretto da Leonardo Ferrari Carissimi è un atto unico di rara bellezza con scene di teatro nel teatro, citazioni letterarie, luci stroboscopiche e Moon River come colonna sonora perché l'amore (come nel film Colazione da Tiffany) è il dono che Collins consegna al giovane e inesperto Elia (Matteo Cirillo), come fosse un carburante speciale per poter mettere in moto il suo sogno. La gradinata del Teatro Romano immerso nell'area archeologica di Ostia Antica come palcoscenico per gli attori, ha consentito una visione suggestiva e coinvolgente".
La recensione:
https://www.pennadoroteatro.com/2019/07/viaggio-sulla-luna-con-mike-collins.html


10) L'One man show di Enrico Montesano, il mio attore romano preferito, dotato di una vis comica fuori dal comune, apprezzato nella splendida cornice di Santa Severa, mi ha rincuorato, rallegrato e divertito immensamente.
Lo spettacolo mi è piaciuto perché:
"Nel meraviglioso viaggio teatrale di circa due ore, l'immenso attore, imitatore, barzellettiere, rumorista e cantante, con la leggiadria di un cavallo di razza ha attraversato epoche, ideologie, tradizioni popolari, lingue e dialetti italiani e stranieri per raccontarsi e mostrare l'uomo condizionato dalla politica e dalla comunicazione sui social, priva di pathos ed emozioni autentiche".
La recensione:
https://www.pennadoroteatro.com/2019/08/enrico-montesano-in-one-man-show.html


11) Il secondo omaggio al cinema che ho apprezzato quest'anno, è stato lo spettacolo pedagogico L'ATTIMO FUGGENTE, la prima versione teatrale dell'omonimo film cult del 1989, reso famoso dalla straordinaria e indimenticabile performance di Robin Williams visto al Ghione.
Mi è piaciuto perché: 
"E' stato un magnifico viaggio letterario e umano al fianco di Ettore Bassi e vorrei dire che questa pièce è necessaria perché sottolinea l'insostituibile valore dello studio e dell'educazione indispensabile all'orientamento degli adolescenti".
La recensione: 
https://www.pennadoroteatro.com/2019/10/ettore-bassi-insegna-lamore-per-la.html


12) Lo spettacolo musicale di Romano Talevi, una vera e propria opera rock dove la prosa s'insinua per raccontare storie di periferia drammatiche e vicine a ognuno di noi, è stato TANGENZIALE visto al teatro Lo Spazio.
Lo spettacolo mi è piaciuto perché:
"E' uno spettacolo rock, uno show teatrale originale e seducente, con citazioni letterarie: Shakespeare in primis e richiami cinematografici di grande impatto. Le meravigliose melodie eseguite dal vivo, catturano il pubblico animandolo di speranze e il canto si trasforma in una preghiera collettiva e salvifica, come il teatro, il luogo dove le emozioni sono condivise e tangibili.
Ogni attore in scena è un musicista pieno di fantasie, angosce, ricordi e sogni.
In fondo "... noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni e la nostra vita è circondata dal sogno" (William Shakespeare)".
La recensione:
https://www.pennadoroteatro.com/2019/11/tangenziale-invocando-gli-dei-speranza.html



13) L'OPERAZIONE al Piccolo Eliseo, è un ottimo esempio di drammaturgia contemporanea italiana, scritto, diretto e interpretato da Rosario Lisma.
Mi è piaciuto perché...
"Le figure dell'autore teatrale, dell'attore, del critico autorevole e dello scribacchino sul web, un furbetto incompetente che pubblica online per entrare gratis a teatro, sono analizzate dall'ispirata e brillante penna d'oro di Rosario Lisma che interpreta Saverio, un autore motivato ed erudito, ridotto dalla noncuranza della critica ad essere un precario come i colleghi attori".
La recensione:
https://www.pennadoroteatro.com/2019/12/loperazione-di-rosario-lisma-al-piccolo.html

Festeggia con Pennadoro

Ci sono un po' di cose da festeggiare: 1) Aver raggiunto e superato le 100.000 visualizzazioni 2) Ricordare il terzo anno di laurea telematica in Scienze dell'educazione e della formazione discussa nel suggestivo Monastero di Santa Chiara a Napoli 3) La creazione della pagina Facebook di Pennadoro 4) I 17 anni della prima Laurea in Storia del Teatro e dello Spettacolo all'Università degli Studi di Roma La Sapienza e della mia Iscrizione all'Ordine Nazionale dei Giornalisti.

Per l'occasione ho creato delle tazze rosse e bianche, molto belle con il logo personalizzato e il link.
Se volete farvi un regalo natalizio, scrivetemi in privato.
Scrivetemi!
Vi abbraccio!



Buona Pasqua

Che sia un periodo di rinascita, di leggerezza, di serenità e quiete con se stessi e con il mondo esterno. Insomma che sia un’esplosione di pace... Buona Pasqua da Pennadoro, dalla gallinella di cioccolato fondente, dalla mia penna sempre più critica ed esperta e da me 

PennadorodiTania CroceDesign byIole