La pellicola diretta magnificamente dal visionario e geniale Michele Placido, è un lavoro corale dove il Caravaggio è il recluso, il condannato, l’amante, l’artista, il protetto e il perseguitato da quell’inquisizione che finirà per togliergli la libertà di esprimersi e di esistere. Come ha visto morire disperatamente e ingiustamente Giordano Bruno, arso vivo perché eretico secondo la Chiesa, Caravaggio si prepara per tutta l’ esistenza al suo momento conclusivo, nel mentre vive come desidera senza limiti o regole. Solo una in realtà: “amor vincit omnia” come l’omonimo dipinto dei primi del ‘600.
Da parte di Scamarcio allo stesso Michele Placido, al figlio Brenno fino allo struggente Giordano Bruno, interpretato dal magnifico Gianfranco Gallo, a Luis Garrel e alla divina Isabelle Huppert , è assordante il grido di verità che dal ‘600 come un’eco giunge ai giorni nostri, portando con sé il peso di quell’ombra mai realmente svelata.
Chapeau a Placido e a tutto il cast. Complimento fatto due anni dopo l’uscita del film che non ero riuscita a vedere!
Stasera in prima visione su rai3 ho ammirato il dipinto!
Lo vidi al cinema e mi piacque molto!
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