Le scorribande con gli amici Faber e Polio, sullo sfondo della sua Genova e altri aneddoti nostalgici ed esaltanti come la composizione di alcuni tra i testi più belli di De Andrè, tratteggiano l’uomo dietro il personaggio che noi tutti conosciamo, perché in fondo siamo tutti Fantozzi.
Inizia e finisce così il film magistralmente diretto da Luca Manfredi, perfezionista e maniacale nella ricostruzione di quell’epoca: gli anni ‘50, con le automobili che circolavano allora, gli abiti e soprattutto l’ambiente in cui visse un genio innovatore come Paolo Villaggio.
Abituati a vederlo sempre accanto alla sua Pina nei panni del ragionier Fantozzi, qui è inseparabile dall’amatissima Maura (Camilla Semino Favro) che mette incinta e sposa senza avere un lavoro fisso che alla fine gli trova il padre.
Quel periodo di lavoro da impiegato, apparentemente devastante dal punto di vista sia umano che psicologico, in realtà sarà immensa fonte d’ispirazione per il giovane e tormentato Paolo che ha dalla sua parte una sola e preziosa alleata: sua moglie. I genitori sono esigenti e severissimi nei confronti del giovane e Manfredi lo sottolinea attraverso la figura della madre interpretata dalla bravissima Emanuela Grimalda che ispirerà Villaggio nella creazione del professor Kranz.
L’artista genovese è un attento osservatore del genere umano e sarà proprio questo suo spirito critico a portarlo al successo prima radiofonico poi televisivo, grazie a un talent scout come Maurizio Costanzo.
Dopo essere uscito dall’anonimato e in viaggio da Roma a Milano, Paolo viene persino chiamato dalla casa editrice Rizzoli per proporgli di scrivere un libro sul ragionier Ugo Fantozzi da cui nascerà la saga conosciuta e amata da tutti noi.
Il film è perfetto ed Enzo Paci è a suo agio nei panni di Paolo Villaggio, è stato bravo a rappresentarne l’animo, il suo estro creativo e quel talento incontenibile. Anche la voce e gli atteggiamenti sono stati indovinati.
Il film ci mostra un Villaggio come dire segreto, inedito, che continua a vivere attraverso la sua arte e sicuramente da lassù avrà riso oppure no, magari ammiccato soltanto, con maggiore benevolenza rispetto al direttore generale del suo ufficio.
Consiglio la visione di questo bellissimo lavoro su Raiplay, con un cast davvero brillante dalla bella Camilla nei panni della moglie, ad Augusto Zucchi in quelli del padre al bravissimo Andrea Filippi che ha il volto e la voce di De Andrè e Andrea Benfante, struggente nei panni dell’amico Polio.
Chapeau!
Hai ragione Tania, ho visto il film su raiplay fidandomi del tuo consiglio e mi è piaciuto tantissimo! Grazie per le tue segnalazioni (che seguo sempre).
RispondiEliminaGrazie Petit! Un film rivelazione nonostante la popolarità di Villaggio e di Fantozzi. Il film propone un Villaggio inedito e inaspettato! Sono contenta di essere stata utile a farmi da tramite a un bellissimo lavoro. Manfredi è un grande! 👍
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