"The Fabelmans" di Steven Spielberg ha conquistato il David di Donatello 68 per il Miglior film Internazionale, l'ultimo dei numerosi premi meritatamente vinti.
Oggi l'ho visto su Prime Video ed ho trascorso più di due ore tra i sogni adolescenziali di un giovanissimo e appassionato Spielberg, filmaker per vocazione e attento osservatore del mondo a partire dal microcosmo familiare dove nasce la sua predilezione per il cinema che sarà il suo motivo di vita, la sua professione e il suo spazio privilegiato da cui osservare la realtà e raccontare storie meravigliose.
Forse tutti coloro che lo amano, e sono davvero in tanti, erano ansiosi di vedere un film dedicato a colui che ha costellato di gemme preziose lo splendido mondo del cinema.
Il regista sceglie di raccontarsi attraverso la vita, i sogni e i dolori di Sammy Fabelman, Gabriel LaBelle, il più adulto dei tre che vediamo nel film, cresciuto tra l'Arizona e la California, tra il '50 e il '60 che come sua madre (Michelle Williams) si appassiona alla settima arte.
Vive con i genitori e le tre sorelle, ma Burt, suo padre, un uomo buono e laborioso interpretato molto bene da Paul Dano, attore ammirato ne "Il perfetto gentiluomo" al fianco di Kevin Kline, ha un amico e collega Seth Roger, che è anche intimo amico di sua madre.
Dalla scoperta del cinema avvenuta nel gennaio '52 attraverso il film "Il più grande spettacolo del mondo", il giovane Sammy inizia all'età di 7 anni a girare film amatoriali in 8mm con amici e compagni di scuola.
Accanto all'amore per i film, c'è il dolore provato a scuola a causa dell'intolleranza etnica nei suoi confronti.
Scritto da Steven Spielberg e Toni Kushner "The Fabelmans" è un susseguirsi di scoperte emozionanti, è come sfogliare il diario personale dell'immenso regista che per la prima volta si racconta mostrandosi in tutta la sua umanità.
Ho amato molto Gabriel Labelle e il suo sguardo acceso sul mondo da cui spesso si isola e che attraverso il cinema gli permette non solo d'integrarsi ma di essere scoperto nel momento in cui è pronto a spiccare il volo e a diventare regista.
Qualche frase del film:
"La tua vita non la devi a nessuno"
"Si fa quello che il cuore ti dice di fare"
"I film sono sogni che non dimenticherai mai"
"Amare qualcosa non basta, bisogna prendersene cura"
"Avviene tutto per un motivo"
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