Da padre trombone di Genitori vs influencer ad ingegnere precisino e sentimentale, Fabio Volo emoziona. E la regista Michela Andreozzi questo lo sa bene e lo sceglie per questa storia d’amore girata in larga parte tra i fiordi norvegesi, cosa che personalmente mi colpisce perché lì sogno di andare da quando studiai Ibsen ed è rimasto un sogno nel cassetto.
Questa storia di Anna e Marco, innamorati grazie al colpo di fulmine che li rende felici per dieci anni, è raccontata davvero bene.
L’amore non è per sempre, non lo è per nessuna coppia, salvo rare eccezioni, però il bene sì e anche la voglia di rinnamorarsi, complice un viaggio incantevole come quello in Norvegia e l’amore per il bellissimo figlio.
La Puccini e Volo insieme rendono bene l’idea di cosa sia amarsi, poi avere dubbi e sentirsi infelici.
Lui ingegnere lei architetto. Marco e Anna sanno che la perfezione non esiste e che possono stare lontani per un po’ ma solo per un po’ e forse non per sempre.
Che coss’è l’amor di Capossela risuona dall’inizio alla fine per ricordarci che nessuno lo sa precisamente cosa sia, però ciò che conta veramente è amarsi, per quanto e come non si sa.
Oltre ai protagonisti ci sono i loro alleati, dalla mamma Vera interpretata dalla Cruciani all’amico fidato di Marco, Corrado Nuzzo che consigliano, ascoltano, sanno stare accanto alla coppia smarrita.
Il film mi è piaciuto molto e consiglio di vederlo su Amazon Prime. Vi piacerà!
Visto ieri sera, davvero molto gradevole!
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