I film francesi non mi deludono mai, i remake di film francesi mi annoiano quasi sempre.
Dopo “Corro da te”, ero ansiosa di vedere “Il giorno più bello” con Paolo Kessisoglu e Luca Bizzarri, convincenti nei film di Paolo Genovese “Immaturi” e “Immaturi il viaggio” e anche in questo remake di “C’est la vie, Prendila come viene”.
Per rendere il matrimonio il giorno più importante della propria vita, bisogna affidarsi a un wedding planner impeccabile come Max, anche se il tuo team è lacunoso e imperfetto e forse proprio per questo, così umano e confortante.
Il matrimonio di Pierre ed Elena dovrà svolgersi in un castello seicentesco appena fuori Parigi.
C'è carenza sia di energia elettrica che di camerieri, per cui ne viene assunto senza regolare contratto qualcuno che combinerà guai imperdonabili.
Però la supervisione di Max tiene in piedi una cerimonia piena di sorprese e imprevisti.
Il film si apre con un dialogo tra il wedding planner e una coppia di giovani sposi in un ufficio con vetrate trasparenti che mostrano la tour Eiffel e già l'emozione mi pervade.
Non starò a esaminare il montaggio del film, le imprecisioni o le pecche varie come mi capita di leggere in noiose recensioni, ma voglio raccontare ciò che questo film mi ha trasmesso.
Credo conti l'emozione quando si guarda un film che per un breve ma prezioso lasso di tempo, riesce a farci dimenticare la realtà per immergerci nelle storie di altri.
L'ambientazione nel castello seicentesco, mi ha fatto subito pensare a Versailles.
Il sacrificio da parte dei camerieri a indossare le parrucche puzzolenti e i costumi dell'epoca, mi ha divertito anche perché ai tempi di Maria Antonietta era diverso il rapporto con l'acqua rispetto a quello che abbiamo oggi e pensare di indossare parrucche e abiti senza lavare capelli e fare la doccia deve essere stato spiacevole sia per se stessi che per gli altri. Però questi camerieri francesi dei nostri tempi, trovano sgradevole la parrucca in testa e i costumi seicenteschi che accettano malvolentieri d'indossare perché imposto da Max.
I registi Toledano e Nakache, creano una commedia corale divertente e psicologica, dove i protagonisti assoluti sono i sentimenti, quelli manifesti e sanciti da un contratto come il matrimonio che si sta svolgendo oppure quelli clandestini o quelli che durano il tempo di una cerimonia.
Siamo nati per relazionarci e questo i registi lo rappresentano molto bene, mostrando nel loro film che la vita è un attimo che svanisce e di cui godere appieno con tutti i suoi imprevisti.
Questo il film francese.
Il remake italiano diretto da Andrea Zalone con Violante Placid (Adele), Lodo Guenzi (il cantante dei matrimoni) Carlo Buccirosso (il dott Musso) Valeria Bilello (Serena), Stefano De Martino nei panni di Pier lo sposo e il ballerino, Fiammetta Cicogna in quelli di Chiara la sposa, racconta la storia di Aurelio, che eredita dal padre l'azienda di famiglia dedicata alla preparazione di matrimoni, chiamata "Il giorno più bello". Complice la crisi e un divorzio alle spalle, l'uomo sente il bisogno di un cambiare la sua vita.
Aurelio e Giorgio (Paolo e Luca) si contendono la stessa donna ma solo per sei mesi e la cerimonia mette le cose in chiaro.
È un matrimonio chiarificatore e la scena più bella e suggestiva, è quella del ballo di Stefano De Martino sul finale.
Che dire sul remake di “C’est la via, Prendila come viene”?
Non mi ha deluso e vi dirò di più, lo consiglio!
Visto su Sky questa sera dove è in prima visione, se lo trovate in streaming, vedetelo.
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