"Quell'amore che tu provi non sarà mai ricambiato"
Vive per soli 44 anni ma lascia il segno.
La sua voce, la sua storia toccante, s'imprime nella mente e nel cuore di chi guarda questo film diretto da Lee Daniels sulla cantante afroamericana divenuta una star del jazz e nel mirino per tutta la sua breve esistenza per aver cantato Strange fruit, un brano sovversivo contro il linciaggio; è la storia di una vera e propria persecuzione dell'artista che donò la sua voce al mondo, il suo canto dolce e malinconico, nonostante fosse tormentata a causa della sua etnia, per cui le era vietato di cantare in mezzo ai bianchi nei club senza licenza o autorizzazione.
Andra Day nei panni di Billie Holiday conquista un Golden Globe.
Molto toccante è la sua storia tumultuosa con l'agente federale Jimmy Fletcher che prima la fa arrestare e che poi si innamora della donna così affascinante per cui si pentirà per tutta la vita di aver collaborato con gli agenti della narcotici che l'hanno arrestata persino in punto di morte.
L'infanzia dolorosissima, lo stupro subito a soli 11 anni, la prostituzione sulla scia dell'attività svolta dalla mamma anaffettiva, fanno crescere la giovane e talentuosa cantante in un clima precario e di estremo bisogno affettivo che colma con l'assunzione di droga e alcol.
Sarà al tempo stesso la sua anestesia e la sua fine sia l'abuso di alcol che di droga.
Lo sarà per tutta la sua vita e ne decreterà il tragico epilogo.
E questa persecuzione è raccontata con l'apporto d'immagini di repertorio sapientemente inserite come strumento utile per comprendere l'esistenza straziante di Billie.
Un film dall'8 novembre in prima visione su Sky e che consiglio.
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