Vetro


 La ragazza che vive per tutto il tempo chiusa nella sua stanza colorata e al tempo stesso buia per colpa di una serranda rotta, è l’anima del film d’esordio di Domenico Croce, in prima visione da stasera su Sky.

Lei è Carolina Sala e quel padre apparentemente amorevole che le passa dall’unico spazio accessibile della porta chiusa a chiave, il cibo e cose necessarie per la sua sopravvivenza e per quella del suo Hiro, l’unico essere vivente a farle compagnia, è Tommaso Ragno, figura rassicurante e avvolta nel mistero come tutti i personaggi che ruotano intorno alla ragazza, anche l’amico di chat con il quale dialoga dal monitor del suo portatile.

Mentre vedevo il film non pensavo a un thriller ma a un dramma psicologico molto profondo e ho subito ricordato lo spettacolo Yaneura (La mansarda) rappresentato dalla Compagnia teatrale Rinkogun coi sottotitoli in italiano di Alessandro Clementi, seguito al Vascello (2013/2014), sulla condizione dei ragazzi giapponesi chiusi nelle loro stanze/mansarde che come scatole oltre a isolarli, per scelta, li allontanano dal senso di ogni cosa. 

Il film è interessante e va visto!



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