Piccolo corpo


 I film raccontano storie affascinanti, tratte da fatti storici oppure ispirate a romanzi ma Piccolo corpo, l’opera prima della trentenne friulana Laura Samani, David come regista esordiente nel 2021, mostra un santuario dove tornavano a vivere i bambini morti il tempo di un respiro, per poter essere battezzati.

La neo mamma Agata, ha appena partorito e perso la sua bambina e mentre giace nel letto debolissima, si sta svolgendo il funerale della figlia nata morta senza nome e senza essere battezzata.

Agata scaverà nella terra con le mani fino a trovare la cassetta di legno dove giace la figlia senza nome.

Inizia un viaggio verso il santuario in montagna, dove i bambini nati morti tornano a respirare il tempo di ricevere il battesimo.

La mamma debolissima, affronta un percorso tortuoso dalla laguna di Caorle alle montagne della Carnia con la cassetta di legno sulle spalle. 

Nel cammino di speranza di Agata molti saranno quelli incontrati, il primo è Lince, un individuo dagli occhi di un verde meraviglioso e di difficile identità, che le tiene compagnia durante il viaggio anche se all’inizio la fa salire su di un carro e la immobilizza per portarla ad allattare visto che i suoi seni grondano latte materno.

Parlano tutti in dialetto friulano e veneto e sono quasi tutti non professionisti.

La natura selvaggia dei luoghi, rispecchia la rudezza dei personaggi quasi incapaci di provare sentimenti di solidarietà e compassione. È il caso delle donne che soccorrono Agata insanguinata e senza forze e che per l’aiuto offerto, chiedono in cambio i suoi bei capelli che tagliano fino a spezzarli e lo fanno senza pietà.

Affascinano tutti quelli che s’ incontrano nel film, in particolar modo Agata (Celeste Cescutti) animata da un senso materno d’altri tempi e Lince (Ondina Quadri) un essere assimilabile a un folletto dei boschi che porterà a compimento l’unico desiderio di Agata: il battesimo di sua figlia.

Una storia estremamente toccante che affonda le sue radici in quelle tradizioni popolari che studiai all’università e che meritano di essere raccontate.

Il film da questa sera è in prima visione su Sky e vi consiglio di vederlo!

 

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PennadorodiTania CroceDesign byIole