FESTIVAL INTERNAZIONALE TEATRO ROMANO VOLTERRA
XX EDIZIONE
luglio | agosto 2022
nell’ambito del programma di
Volterra 22 Prima Città Toscana della Cultura
BRUTO
di Nicola Fano per Simon Domenico Migliorini
da Giulio Cesare di William Shakespeare
5 (7 Replica) agosto 2022
Teatro Romano Volterra
ore 21:30
Produzione Gruppo Progetto Città / Festival Internazionale Teatro Romano Volterra
adattamento drammaturgico e regia Simon Domenico Migliorini
assistente alla regia Ilenia Veronica Raimo
movimenti scenici Aurelio Gatti
assistente Laura Giuntoli
musiche originali David Dainelli
disegno luci e audio Paolo Morelli
costumi Gabriella Panza
con
Simon Domenico Migliorini
e
Ermelinda Çakalli, Laura Giuntoli, Federica Gurrieri, Davide Raffaello Lauro
Marco Olivieri, Ilenia Veronica Raimo
Grande attesa per la Prima nazionale BRUTO di Nicola Fano per Simon Domenico Migliorini tratto da Giulio Cesare di William Shakespeare, in programma il 5 agosto e in replica il 7, al Teatro Romano di Volterra alle ore 21:30. Si tratta di un’altra produzione di Gruppo Progetto Città / Festival Internazionale Teatro Romano Volterra, con adattamento drammaturgico e regia di Simon Domenico Migliorini. Assistente alla regia è Ilenia Veronica Raimo, i movimenti scenici sono di Aurelio Gatti con l’assistenza di Laura Giuntoli; le musiche originali sono di David Dainelli, il disegno luci e audio è di Paolo Morelli. Interpreti dello spettacolo sono Simon Domenico Migliorini, Laura Giuntoli, Federica Gurrieri, Marco Olivieri, Davide Raffaello Ilenia Veronica Raimo, Ermelinda Çakalli.
L’idea di Bruto nasce dal desiderio di Simon Domenico Migliorini, fondatore e direttore artistico del Festival Internazionale Teatro Romano Volterra, di celebrare il ventennale della prestigiosa manifestazione profondamente radicata nel millenario spazio da cui, per onorarlo, prende il nome, con una nuova produzione capace di tracciare una linea di ideale congiungimento tra la gloriosa epoca imperiale romana e la drammatica ed estremamente controversa attualità, quale quella dello scenario politico mondiale ed in particolare europeo. Lo spettatore potrà trovare di entrambi, i più sorprendenti riferimenti e le più affascinanti suggestioni per comporre un proprio nuovo pensiero sulla storia – reale o immaginata – di un Bruto dei giorni nostri: la prospettiva inedita di un passato remoto per giungere ad un presente e quindi, forse, anche al prossimo futuro.
Note di regia
di Simon Domenico Migliorini
Bruto è ispirato e tratto da Giulio Cesare di Shakespeare il quale a sua volta è stato influenzato dalle opere di Plutarco. Shakespeare ne fa un Dramma simile ad un resoconto storico sceneggiato.
Gran parte della critica, dall’Ottocento ai nostri giorni, ritrova nel personaggio di Bruto, in nuce, quello che nel lavoro successivo del Bardo saranno le caratteristiche psicologiche, i dubbi e i tormenti del principe di Danimarca, Amleto. Un Bruto combattuto all’interno del proprio spirito tra l’amore filiale per Cesare e l’ideale repubblicano. Viene spesso presentato come un intellettuale, un uomo di pensiero e azione al quale fa da contraltare Cassio. In realtà non è solo Shakespeare ad individuare in Bruto le caratteristiche che, da una parte, possono portare a giustificare la sua azione sanguinosa, dall’altra, a dividere il pensatore, l’intellettuale, l’idealista, la ragion di Stato, dall’uomo.
Fino dall’antichità, secondo gli storici, Bruto ha sempre ricevuto il massimo rispetto, perfino dopo il suicidio, anche da Marco Antonio e da coloro che furono i suoi nemici, segno evidente che la figura del congiurato aveva un grande carisma e i suoi ideali erano considerati nobili. Gli stessi avversari si sentivano messi in discussione dai principi di Bruto. Tutto questo ha contribuito a rendere la sua figura molto controversa nei secoli, nonché oggetto di alcune riconsiderazioni storiche.
Solo Dante lo condanna impietosamente. Piange il tradimento di Francesca ma non quello di Bruto.
Il testo elaborato da Nicola Fano ha voluto evidenziare già vent’anni fa quando fu concepito insieme a Giorgio Albertazzi, questa sorta di ‘prototipo’ di Amleto, con le sue ragioni e contraddizioni.
Il riadattamento fatto da me vuole mettere ancor di più in evidenza un Bruto ‘shakespeariano’, ‘storico’ ma anche ‘contemporaneo’: un personaggio che, esattamente in questo momento, ritorna in auge proprio mettendoci di fronte ad interrogativi filosofici ed etici di grande interesse ed attualità. Bruto dà voce a tutti i personaggi ed in particolare a Cassio e a Marco Antonio, ed interiorizza gli entusiasmi e i dubbi dei congiurati che parteciparono all’assassinio di Giulio Cesare. Presenza costante all’interno della pièce è il Coro di personaggi che talvolta rappresentano i soldati, talvolta il popolo, talvolta i congiurati e che diventano a turno Cesare, Porzia, Calpurnia, e altri personaggi della vicenda.
Le voci e le immagini di un Bruto sconvolto per la perdita della sua amata compagna Porzia, della messa a morte di cento senatori, di Cicerone, dei suoi amici, ed in particolare di Cassio che si è tolto la vita per un fraintendimento… si susseguono nel ricordo dei Lupercali, dai quali tutto ha preso inizio, fino all’assassinio e alla rivolta incitata da Antonio… In realtà Bruto si trova sul campo di battaglia in Grecia in mezzo alla carneficina e sta decidendo sul darsi la morte come Catone che aveva biasimato.
Così farà, lasciando ancora aperto un dibattito millenario che lo spettacolo non pretende di sciogliere, ma sicuramente stimolare con ulteriori riflessioni”.
Rita Sanvincenti
Responsabile Comunicazione - Ufficio Stampa
Festival Internazionale Teatro Romano Volterra
mob. +39 336 417344
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