Passano incredibilmente gli anni, i genitori invecchiano come le case di famiglia.
In quella casa vive Ada, una donna operosa e schiva a tratti affettuosa ma solo con chi sceglie di aprirsi.
Claudia Gerini è Irene e Lucia Sardo è Ada.
L’una separata con un figlio, gestisce una casa di produzione e l’altra saggia e anziana è la custode di una memoria collettiva e familiare preziosa.
L’agente immobiliare che si sta occupando della vendita della casa è Alessio Vassallo ancora giovane per ricordare e abbastanza maturo per comprendere (forse) la complessità e la solitudine di una madre e di una donna come Irene, che vive una crisi e una rinascita in quel paesino dove è nata e dal quale era fuggita.
Come Irene anche il figlio vuole fuggire, andare a Milano.
Nella casa si riunisce la famiglia, persino Filippo (Paolo Sassanelli) l’ex marito di Irene.
Nel paese sul mare il tempo sì dilata e le emozioni tornano a fluire come il senso di comunità, che nella città è scomparso.
Il film diretto da Giulia Cecere, in prima visione su Sky, fa riflettere.
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