Struggente, appassionante, coraggioso questo film sportivo e biografico sulla pattinatrice Tonya Harding interpretata da Margot Robbie, che mostra la storia di una donna instancabile e abituata a crescere e a convivere con la violenza domestica dalla quale ha tratto la sua forza per spiccare il volo anche se per poco.
E pensare che è stata la seconda donna ad eseguire un triplo axel in una competizione ufficiale e tuttora una delle pochissime ad averne avuto il coraggio, tanto che il film di Gillespie che racconta la sua ascesa e la sua caduta, ripercorrendo la sua biografia dai 4 ai 44 anni, ha dovuto supplire con effetti speciali, non trovando nessuna controfigura disposta o capace di farlo.
Me lo sono domandata per tutto il tempo chi potesse pattinare nel suo modo spettacolare e ho potuto apprezzarlo alla fine del film quanto fosse bello vederla volteggiare anche se la giuria non è mai stata conquistata da Tonya.
Avrebbe dovuto amarla sia perché lo meritava tecnicamente sia perché si allenava tra le violenze del primo marito Jeff e di una madre che continuava a farle male senza riuscire a provare del bene per sua figlia.
Come se non bastasse, la povera Tonya che scalpitando era riuscita a conquistarsi un posto nel suo amato mondo del pattinaggio artistico, venne coinvolta alla vigilia delle Olimpiadi nell’aggressione di una sua rivale e condannata e fatta fuori da ciò che l’aveva salvata: il pattinaggio.
Il film commuove e sconcerta, la regia è perfetta.
Ho assistito alla visione di Tonya con la sensazione di sentire sulla pelle del mio viso gli schiaffi partiti dalla mano del marito, un uomo inetto che ha contribuito al declino di una grande pattinatrice.
Non conoscevo questa vicenda.
Film meraviglioso da vedere e rivedere!
SU amazon è in noleggio, peccato!
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