Questa sera ho conosciuto la storia di Eleanor, la figlia più piccola di Karl Marx, attraverso Miss Marx, il biopic scritto e diretto da Susanna Nicchiarelli in prima visione su Sky.
Eleanor o Tully, che il padre amava chiamare "la sua adorata bambolina" proseguì la lotta paterna a favore dei lavoratori, fu inoltre una delle prime femministe, pensando fermamente che la monogamia avrebbe preso il sopravvento e che si sarebbe basata sull'amore, il rispetto, l'affinità intellettiva e soprattutto sull'autonomia. Si prese cura dei genitori e nel 1883 incontrò Edward Aveling, interpretato da Patrick Kennedy, accettando il fatto che frequentasse altre donne oltre lei. Morì suicida a 43 anni.
Eleanor, come avevano fatto Marx ed Engels, analizzò la storia come lotta di classe, sempre esistita e combattuta tra oppressi e oppressori; fu anche una traduttrice, scrittrice e fumatrice.
Romola Garai è Eleanor, rappresentata come un'eroina rock che si consuma in un ballo scatenato alla Janis Joplin mentre il suo amato Edward, giace malato.
La lettura di questa entusiasmante storia, è scandita dalla musica dei Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo e Downtown Boys che accende i momenti salienti di una vita da conoscere e restarne affascinati.
Una delle scene più belle e drammatiche del film è quella in cui Eleanor fa visita al morente Engels divorato da un tumore alle corde vocali nel 1895 e che costretto a scrivere servendosi di una lavagnetta, rivela all'affezionata Tully la paternità del bambino che ha cresciuto amorevolmente, scrivendo Karl, la quale rilevazione scaturisce il grido disperato della figlia di Karl, dissolvendosi nella magnifica e solenne Polonaise No 6 op. 53 Heroic di Jorge Bolet.
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Karl Marx scrisse Il Capitale. Vediamo di approfondire il significato di quest'opera, dando la parola a chi lo ha letto: Guido Del Cornò
Prima di definire cosa è il “Capitale” di Marx, occorre
sfatare dei miti assurdi e definire ciò che non è (o non è stato).
le ideologie sono sempre state una
forzatura mentale da sovrapporre alla realtà, sempre opinabili seppure giuste,
o leggibili da diversi punti di vista.
Ma purtroppo il
marxismo, soprattutto nelle sue accezioni più pure, troppo spesso ha minimizzato a pura ideologia ogni valenza sociale.
2) non è un dogma
ogni dogma è legge fine a se stessa, è la
fine della migliore ideologia, e di ogni lettura della storia (ed è una
malattia infantile dei movimenti comunisti, portando come conseguenza
l’estremismo – e non solo).
se per filosofia si intende la sovrapposizione
del pensiero sulla realtà, anche nell’annullamento dei dogmi.
soprattutto nella sua accezione del
“materialismo storico”, agnostico in quanto non
crede nell’esistenza del sovrannaturale, ma altrettanto lontano dal credere nella non esistenza dello stesso
(il sovrannaturale)
L’elenco sarebbe ridondante, e mai esaustivo, ed ogni punto ivi trattato potrebbe essere il titolo di recensioni mirate, o di temi senza limiti.
è semplicemente un metodo, di lettura della storia,
dell’economia, delle strutture sociali, dei meccanismi di sfruttamento
dell’uomo sull’uomo, soprattutto in fase di capitalismo incipiente, quando il
principale valore della vita è il plus-valore
economico - a favore del privato - che si crea nella differenza tra costi e
rendimento.
E’ ovvio che ormai
non siamo più in fase incipiente del capitalismo, e quindi il metodo si deve
adeguare naturalmente alle nuove realtà di un capitalismo globale ben più
deleterio, seppure camuffato da apparenze gentili.
Complimenti al duo Tania Guido che ci regalano sempre delle "Chicche"culturali che arricchiscono il lettore di ogni età!!
RispondiEliminaGrazie 🤩 nunziamamy ❤️
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