Un uomo in fallimento di David Lescot, secondo capitolo di Resistenze Teatrali

Una donna coraggiosa, un uomo in fallimento e un mandatario liquidatore, all'occorrenza psicologo e grillo parlante (la coscienza), riempiono gli spazi angusti di una separazione, che è a tutti gli effetti un vero e proprio fallimento civile. Viola Graziosi, nella parte della donna coraggiosa e rispettosa delle leggi, prende la solenne decisione di lasciare Graziano Piazza, il compagno visionario e nullafacente nella finzione e il regista di questa stupefacente lettura. L'amore non basta a tenere insieme la coppia. Così inizia la straziante riconsegna degli oggetti appartenuti ai due, libri compresi. In questa fase delicata e cruciale, giunge in loro aiuto, un'abile liquidatrice come Elisabetta Pozzi, che venderà una a una le cose appartenenti all'uomo senza un lavoro e senza un soldo, eccetto l'indispensabile per vivere come il confortevole letto, il frigorifero e un piatto. Ai dialoghi si alternano i monologhi dei tre personaggi che oscillano tra un'apparente quiete e una sorda disperazione. I problemi del vivere quotidiano, ingigantiti dalle umanissime paure e dalla solitudine, diventano microscopici sul finale, in cui Piazza rimpiccolisce, rendendo le problematiche finora affrontate e irrisolte, cose di poco conto. Non conoscevo questo interessante testo francese di Lescot e ho apprezzato la regia essenziale e psicologica di Graziano, attore e regista stimatissimo fin dai tempi di Schifo. Oltre alla regia, ho trovato estremamente convincente il personaggio che interpreta, il prototipo dell'uomo comune che non ha nulla da perdere non possedendo altro che un libro esistenziale e salfivico. Molto bello il monologo delirante in cui avviene l'incontro/scontro tra Piazza e un frigorifero che langue e ha ben poco da offrirgli. Viola Graziosi rappresenta in questo riuscitissimo esperimento teatrale, il coraggio che ogni donna dovrebbe avere nei confronti di un uomo finito che sceglie di abbandonare, nonostante un momentaneo ripensamento, anziché passare una vita a due fallimentare. Mi è piaciuto molto il suo rigore e i tempi perfetti del suo addio. Davvero magnifica Viola. Infine Elisabetta Pozzi che ho avuto il piacere di rivedere in scena questo pomeriggio nei panni di un mandatario/grillo parlante, ha saputo rappresentare assai bene il devastante peso delle pratiche burocratiche che dovrebbero garantire un senso di ordine ma che in realtà spiazzano. Dietro il suo fare pignolo e la lettura di un inventario di oggetti di cui disfarsi, si cela l'universo interiore di una donna sensibile e comprensiva. La lettura è corale e coinvolgente. Rivedrò lo spettacolo sul canale youtube del Centro Teatrale Bresciano. Invito a vederlo perché il teatro è aperto, è un momento di confronto e di crescita e consente attraverso il web di conoscere dei grandissimi attori come Graziano Piazza, Viola Graziosi ed Elisabetta Pozzi.
Lo spettacolo sul canale youtube del CTB
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4 commenti:

  1. Uno spaccato della società, un testo interessante, attuale, esistenziale. Visto sul canale youtube! Bello e complimenti per la recensione attenta e graziosa!

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  2. In questo momento così difficile, l'idea del teatro a casa sarebbe da prendere come esempio e leggendo la tua bellissima recensione sembrava di stare in poltrona davanti al palco per vedere lo spettacolo teatrale. Complimenti a te e ai protagonisti

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    1. Sono d'accordo! E' un'ottima idea questa prospettiva di teatro virtuale che arriva comunque allo spettatore realizzando quell'idea di teatro aperto a tutti. Grazie per il commento!

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PennadorodiTania CroceDesign byIole