Il teatro con l'inattesa presenza del Covid19 è una scommessa, un atto quanto mai coraggioso e arduo per gli artisti di tutto il mondo.
C'è una città italiana amatissima dai turisti e dimenticata dai suoi stessi abitanti che hanno bisogno di riscoprirla. Questa città è Roma. Ci ha pensato Daniele Coscarella e "gli ospiti" di Monolocale a ridare luce alla Capitale deserta e silenziosa con un'idea geniale che scopriremo insieme in quest'intervista.
L'intervista di Tania Croce
Bus T è il vostro teatro a cielo aperto che ha come scenario la Capitale.
Lo straordinario appuntamento organizzato da Roma Open Bus e Monolocale, di cui sei fondatore e direttore artistico, unisce il viaggio alla scoperta delle bellezze storiche e archeologiche di Roma e lo spettacolo degli artisti che intratterranno gli ospiti durante il viaggio.
Per rispettare le norme di sicurezza e il distanziamento sociale, è indispensabile la prenotazione sul sito:
Come ti è venuta quest' originale idea nei tempi in cui c'è carenza di turisti a Roma e si sta uscendo da un lockdown estenuante e doloroso?
Cercavamo un'idea che fosse un'alternativa al nostro format teatrale, per non perdere il lavoro di questi 5 anni e per non arrendersi all'evidenza di un'estate drammatica da un punto di vista artistico. Fare teatro di prosa o commedie con la classica platea in questo momento è molto difficile, si rischia di scadere nel ridicolo, ci sono troppe controindicazioni e manca spesso la natura principale che è la relazione attore/pubblico. Abbiamo quindi pensato di incontrare il pubblico in un altro luogo, dove il teatro fosse la strada, creando azione negli ambienti rionali della città, nei vicoli, nella piazze, in un condominio. Era fatta! Luoghi adatti dove fare teatro e creare empatia con il pubblico. Ambientare storie con lo scenario più bello del mondo che è Roma e il pubblico ,ritrovare il feeling con la propria città.
Oltre ai romani desiderosi di riscoprire la propria città, hanno prenotato anche turisti stranieri?
Purtroppo in questo momento i turisti scarseggiano, molti alberghi sono ancora chiusi e il centro è vuoto. Pochi lo dicono ma la verità è che anche gli italiani hanno ancora un po' paura... Noi resistiamo perché il nostro pubblico che ci conosce, è affezionato e percepisce lo sforzo per ricostruire un progetto teatrale attraverso un'altra idea. In fondo Monolocale è una specie di casa dove il pubblico è protagonista della serata, noi li chiamiamo i nostri inquilini perché si crea un rapporto molto bello e intimo.
Quando è iniziata quest'avventura e fino a quando sarà possibile girare per Roma insieme a voi?
Siamo partiti il 3 Luglio con i Monopattini dall'Aventino e il 9 con Bus T il nostro Bus teatrale. Andremo aventi tutta l'estate, ci fermiamo solo a Ferragosto.
Mi piace pensare che da questa esperienza trarrete materiale per un libro o spettacoli nei teatri che hanno dovuto chiudere e che ce la stanno mettendo tutta per riaprire. Me ne vuoi parlare?
Beh stiamo vivendo esperienze diverse e molto nutrienti da un punto creativo. La cosa bella di Monolocale è la contaminazione, siamo una piccola compagnia con stili e dinamiche diverse, quindi quando stiamo molto insieme come in questo periodo, succedono sempre cose belle. L'idea del libro è legata al blog sul sito: il lunedì dell'inquilino, ora in pausa estiva ma a Settembre riprenderà come la SitCom di Andrea Zanacchi, la webnovellas di Alessandra Merico e le canzoni di quartiere di David Marzi. Siamo legati alle storie, facciamo spesso monologhi che raccontano il presente, tutto quello che vediamo e incontriamo è materiale per la scrittura. Stiamo pensando ad uno spettacolo invernale sempre in stile Monolocale e urbano sullo stile di M'atti D'amore nato 7 anni fa. Ma dobbiamo aspettare la riapertura vera del Teatro... non quella del 15 Giugno. I teatri privati, cioè la stragrande maggioranza del teatro italiano, stanno vivendo una crisi epica, se non succede nulla, molti non riapriranno a Settembre. In questo momento poi soffriamo tutti, piccoli e grandi, ognuno ha le sue problematiche. Auspichiamo un intervento del governo per favorire un aggiornamento del decreto antiCovid o comunque un messaggio chiarificatore, altrimenti in questo stato di confusione, le imprese teatrali rischiano il fallimento!
Cosa ti emoziona di più in quest'esperienza e quale messaggio vuoi trasmettere?
Mi emoziona il teatro di strada, sembra banale ma è così. Per teatro di strada intendo non solo quello fatto di clownerie e magiche acrobazie, ma anche quello estemporaneo che nasce per caso quando meno te l'aspetti. Qualche settimana fa durante un matrimonio improvvisato all'Aventino, due signori anziani prima ci hanno osservato e poi ad un certo punto un pò preoccupati: "Dovete credere all'amore anche se adesso vi sembra tutto così difficile e impossibile, noi ci amiamo da 50 anni!".
Ma ne potrei raccontare tante accadute in questi giorni...
Mi piace l'idea di riportare il pubblico ad essere curioso della propria città, poterla vivere senza odiarla e maltrattarla, conoscere le storie dei quartieri... Vorrei ringraziare Dario Tacconelli, Emanuela Panatta e Pascal La Delfa per il loro prezioso contributo.
"Il teatro non è altro che il disperato sforzo dell’uomo di dare un senso alla vita."
Che idea fantastica Daniele! Roma aveva proprio bisogno di uno spettacolo che fosse all’aperto, ideale in estate e perché no anche nelle stagioni più fredde!
RispondiEliminaWow!
RispondiEliminaBella intervista!
RispondiEliminaHo visitato il vostro canale YouTube e sarebbe bello inserire un video di una delle vostre serate teatrali con l’audio ambiente!
RispondiEliminaCi stavo pensando anch'io!
EliminaSogno di visitare Roma. Dev'essere un'esperienza indimenticabile viaggiare sul vostro bus!
RispondiEliminaRoma è una città meravigliosa. Se vuoi fare il tour sul bus puoi prenotare al link che trovi all'interno dell'intervista!
EliminaEvviva!
RispondiEliminaBellissima iniziativa, grazie a Daniele per aver creato questo evento e grazie a Tania per avermelo fatto conoscere
RispondiEliminaMagari una sera ci facciamo un giretto!
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