Un incrocio di quattro grandi vetrate contengono le quattro giornate di Carnevale del febbraio '74 a Colonia in cui si consuma la vicenda di Katharina. Vetrate di una casa, quella dell'avvocato Hubert e dell'architetto Trude Blorna in cui la bella governante lavora da anni, con meticolosità e precisione, vetrate della dimora della madrina Else dove viene rapita dal fascino dell'uomo che la porterà alla rovina, vetrate di un commissariato dove verrà interrogata senza pietà, vetrate dove un colpo di pistola metterà fine alla cronaca giornalistica rovinosa che ha macchiato il suo onore.
L'onore perduto di Katharina Blum, la pièce adattata da Letizia Russo e che il regista Franco Però vuole fortemente portare sul palcoscenico dopo aver letto il romanzo del premio Nobel Heinric Böll da cui è tratta la storia, è attualissima anche se il suo autore la scrisse ai tempi in cui una notizia letta sul giornale avrebbe potuto condizionare un'esistenza, tempi come ricorda la Russo nelle note sull'adattamento in cui "la psicosi del terrorismo politico spaccava la Germania ancora divisa da un muro e la stampa consegnava spesso capri espiatori a un pubblico in cerca di emozioni torbide".
Katharina è una donna misteriosa e inaccessibile come le luci proiettate sulla sua figura. Ottima prova per la sua interprete Elena Radonicich che appare sul palcoscenico come un'eroina portando con se la tragicità di una storia che ha l'urgenza di essere raccontata. Straordinario Peppino Mazzotta nei panni di Hubert il datore di lavoro della governante, puntuale nei pagamenti, rispettoso eppure sedotto dal fascino irresistibile della signorina Blum. Carismatico Riccardo Maranzana nei panni del giornalista Werner, abile Emanuele Fortunati che per un improvviso impedimento di Francesco Migliaccio la sera della prima ha interpretato oltre al ruolo di Alois, anche quello del commissario capo Erwin.
Perfetta la regia di Però, le scene di Domenico Franchi e le luci di Pasquale Mari in grado di catturare l'animo dei personaggi ognuno a suo modo protagonista di questa storia senza tempo, dove non esistono vittime, né colpevoli, solo tutti vinti dal destino che avvolge le nostre esistenze.
Lo spettacolo prodotto dal Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, dal Teatro Stabile di Napoli e dal Teatro Nazionale, Teatro Stabile di Catania, dopo il debutto (22 ottobre 2019) Nazionale al Politeama Rossetti di Trieste, sarà all'Eliseo dal 3 al 15 dicembre 2019.
di Tania Croce
Bellissima Ta.
RispondiEliminaAndrai?
EliminaMolto interessante cara Tania.
RispondiEliminaGrazie ed un abbraccio
Maria
Hai ragione, è interessantissimo! Un abbraccio a te Mary!
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