Dopo il debutto al Teatro Nuovo di Milano, giunge al Teatro Olimpico di Roma uno spettacolo complesso e seducente come l’Esorcista, nella versione teatrale italiana diretta da Alberto Ferrari, ispirata all’omonimo film del 1973 adattato da William Friedkin, dal libro di William Peter Blatty. L'attrice e doppiatrice Viola Graziosi interpreta un ruolo emblematico e forte come quello di Chris MacNeil attrice, donna in carriera, mamma, divorziata, atea che vive tutto ciò negli anni ’70. Ce ne parla Viola in quest’intervista.
Tania Croce) Chris è un personaggio chiave nella vicenda narrata da Blatty e resa famosa dall’omonimo film di William Friedkin. Hai provato inquietudine quando ti è stata assegnata la parte e se sì, quanto è forte e gestibile l’emotività quando sali sul palcoscenico?
Viola Graziosi) Alberto Ferrari mi ha proposto questo ruolo quasi un anno fa, quando stavo debuttando a Milano con uno spettacolo molto bello ma difficile, adatto a un pubblico scelto. Mi ha detto di voler portare in teatro L’ESORCISTA e farne uno spettacolo pop, adatto a tutti, con “effetti speciali” ma soprattutto con bravi attori in grado di rendere credibile la vicenda. Cosa non semplice! Aveva subito pensato a me per il personaggio di Chris, affidandomi una grande responsabilità, perché come dici giustamente è il personaggio chiave della storia ed è il tramite diretto con gli spettatori. La sua proposta mi ha ovviamente lusingato, molto entusiasmato e anche un po’ spaventato. Chris è una diva, attrice in carriera, mamma amorevole, appena divorziata, atea… che si trova faccia a faccia con la Paura, la paura in senso assoluto, l’inquietudine massima: una figlia ammalata, che non riesce a salvare e che sta morendo, un demone che si manifesta attraverso il corpo e le movenze di sua figlia, commette dei crimini orribili e l’accusa, la mette alla prova, le fa violenza. A livello emotivo è impegnativo. Ma devo dire che il personaggio è scritto molto bene nell’adattamento teatrale di John Pielmeier e forse è indagato di più di quanto non lo fosse nel film. Non sono molti i personaggi femminili così belli e complessi. Chris è costretta a mettere a nudo la sua anima e a fare i conti con lo sconosciuto, e con i suoi limiti. Una sorta di “essere o non essere” al contrario, infatti abbiamo lavorato il personaggio come se fosse Amleto, un Amleto al femminile che si trova davanti allo “spettro”. In quello spettro del “demone” ci sono le paure di tutti noi, quelle più recondite e segrete. Ho dovuto andare a toccare le mie di paure, con la certezza che il teatro è un luogo salvifico, in grado di proteggere e sublimare, e che quindi era l’occasione per me, come spero per il pubblico, di esorcizzarle.
Tania Croce) Si tratta di un horror con una forte componente psicologica. In quale dimensione ti collochi rispetto al ruolo interpretato?
Viola Graziosi) Confesso che non sono un’amante del genere e non credo nelle energie “nere”. E comunque non mi interessano. Ho scoperto presto, fortunatamente, che Chris è un personaggio di luce, è una donna coraggiosa che scende negli abissi per risalirne più forte. Lei è costretta a fare i conti con la propria fragilità e la propria impotenza. È atea, non crede, eppure fa l’esperienza di fede più grande, grazie all’Amore per sua figlia. Lei non dubita mai, ed è pronta a tutto pur di salvarla. Lì il “demone” non può insediarsi e mettere radici. Il diavolo si annida nel dubbio, nella divisione tra il bene e il male. Quando Chris capisce che l’unica speranza è praticare un esorcismo non solo va a cercare un prete, ma si trova a doverlo convincere perché lui, invece, è in crisi e ha perso la fede. Chiaramente la componente psicologica è molto alta ed è quella che mi ha fatto da guida. Il teatro a differenza del film, non mette in scena il “vero” ma il “verosimile”. Chris non è un’intellettuale, mette in atto l’istinto materno allo stato puro. L’istinto di sopravvivenza. L’istinto vitale. In questo lo trovo un personaggio molto positivo.
Tania Croce) Cosa porterai con te di Chris?
Viola Graziosi) “Non importa cosa credo io. Importa cosa credi tu, e quella cosa dentro di lei.” - dice Chris. Le cose non sono “vere” o “false” in sé. Esistono se ci crediamo. “Lì dove poni la tua attenzione c’è vita”, non ricordo più di chi sia questa frase ma è per me fondamentale, ed è qualcosa che metto in pratica tutti i giorni. Anche scegliendo dove mettere la mia attenzione e dove no, per quanto mi è possibile. Ci si nutre di questo. Il pensiero va nutrito, tanto quanto il corpo e l’anima. La nostra forza e il nostro potere sono grandissimi, e anche i nostri limiti lo sono. E non per questo sono negativi.
Chris riesce a superare se stessa imparando a chiedere aiuto e a fare i conti con i suoi limiti. È una donna che ha un coraggio grandissimo proprio per questo. Non è un’eroina. Non sarà lei a “salvare sua figlia”, lo farà fare a chi può. Porterò con me questo. Il femminile che è “liquido”, è ancora una volta in grado di trasformarsi e adattarsi alle forme, anche alle più “diaboliche”, a differenza del pensiero rigido maschile. Questo riguarda anche altri personaggi femminili che sto portando in scena e che mi stanno insegnando tanto. Mi riferisco proprio alla “Trilogia del Femminile” che porto in giro quest’inverno con la regia di Graziano Piazza: Aiace, l’Ancella di The Handmade’s Tale, e Offelia Suite. Tutte donne dalle quali si può ripartire. Sono semi che tento di piantare perché possano svilupparsi, non solo in me. Perché chiaramente il maschile e il femminile riguardano entrambi i sessi, non è una distinzione di generi. Però “Il futuro dell’uomo è la donna” come dice Graziano, che come sai è il mio compagno di vita e d’arte.
Tania Croce) In una società dove le violenze sono annunciate e addirittura postate sui social, che ruolo occupa l’horror a distanza di 40 anni?
Viola Graziosi) Credo che la violenza abbia effettivamente preso troppo spazio, e si metta in mostra, a volte in modo spettacolare, inconsapevole e molto pericoloso. Mi riferisco a certi film usciti di recente di grande successo. Mi sembra che oggi la società abbia un livello culturale più basso rispetto a un po’ di tempo fa, e che la “violenza” venga usata per abbassare il livello di benessere, di fiducia, di possibilità. Un popolo terrorizzato è un popolo che tieni in pugno. La violenza può creare paralisi, o generare altra violenza. Ci sarebbe da aprire un capitolo molto ampio al riguardo, che va dalla violenza gratuita all’omofobia, dal razzismo alla violenza sulle donne, o sugli uomini, alla violenza psicologica, alla violenza di certi linguaggi, di certi comportamenti, alla dipendenza dai social che creano anch’essi scenari violenti… Ritengo che ci voglia molta attenzione. E che la violenza sia “utile” se usata consapevolmente per portare un messaggio positivo. Per dire qualcosa di importante. Un monito. Per risvegliare le persone e renderle attive, partecipi, responsabili. Credo che questo sia il compito del teatro. Con una franchezza del qui ed ora, per condividere qualcosa che “ci” riguarda. E in questo senso per me portare a teatro l’Esorcista, non è tanto portare a teatro un “horror” ma portare a teatro un testo che diventa simbolico, e permette di vedere, conoscere, e comprendere aspetti importanti di se. Della questione umana. Poi, regala grandi emozioni anche agli amanti dell’horror, ai ragazzi giovani, a chi a teatro magari non ci è mai andato, perché ti fa saltare o tiene incollato alla sedia per 2 ore e passa, e di questo sono contentissima!
L’ESORCISTA sarà a Roma (Teatro Olimpico) fino a domenica 17 novembre 2019
A Torino (Teatro Alfieri) il 25 novembre 2019
Ripresa Milano primavera 2020 e tournée stagione 2020-21
Lasciamoci spaventare dalla luminosa bellezza di questo personaggio interpretato da Viola Graziosi e dal meraviglioso spettacolo diretto da Alberto Ferrari.
Intervista molto bella e vera ...da cui viene fuori una splendida Viola Graziosi...ricca di grande umanita nel rivelare tutte le emozioni provate nell'interpretare un personaggio particolare come Crhis...ma con grandi valori materni!mi è piaciuta molto la risposta sulla Violenza vista a 360 gradi nella società di oggi.Intrigante e assolutamente da vedere.Una bella intervista...perché parte da belle domande...complimenti ad entrambi!!
RispondiEliminaE' uno spettacolo complesso e umanissimo per cui il regista ha scelto un ottimo cast, Viola compresa!
Eliminavisto ieri sera, sono d'accordo, spettacolo complesso dove la tensione nel primo atto cresce a poco a poco per poi arrivare a una tesissima seconda parte. Viola Graziosi bravissima come sempre e una vera sorpresa Claudia Campolongo, credibile ed efficace.
RispondiEliminaEugenio.
Questo tuo giudizio incuriosisce! Grazie Eugenio per la tua visione!
EliminaMolto interessante questa intervista. Non amo il genere horror e non ho mai visto l'esorcista ma non dubito che lo spettacolo sia recitato molto bene.
RispondiEliminaUn abbraccio
Maria
Grazie Maria, Viola è bravissima!
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