Prima dell'anteprima nazionale di 14 Wo(man), il monologo noir ispirato alla vera storia della serial killer Joanna Dennehy, interpretato da Carmen Di Marzo che sarà a Roma il 24-25-26 maggio alla Bottega degli Artisti in Via degli Scipioni 163 (metro Ottaviano), l'attrice mi ha rilasciato quest'intervista.
Tania Croce) Come un lettore che fa il suo ingresso in una libreria alla ricerca del titolo più accattivante, la prima cosa che mi ha colpito del monologo che hai sapientemente preparato con la consulenza della criminologa Raffaella Bonsignori, è il suo titolo: un numero, il 14. Avendo una passione smisurata per la numerologia, posso chiederti di svelare o solo di accennare il significato di questo numero?
Carmen Di Marzo) Certamente. Il numero 14 è innanzitutto un numero ricorrente nella vita della mia protagonista, ispirata alla storia vera della serial killer inglese Joanna Dennehy, condannata all'ergastolo per aver ucciso in 14 giorni con violenza inaudita tre uomini e averne feriti altri semplicemente per il gusto di farlo. Vidi un lungo documentario su questa donna e rimasi letteralmente colpita da questo numero che ritornava di continuo nella sua vita. Un' infanzia normale fino ai 14 anni... poi 14 denunce... 14 reati... 14 giorni in cui ha consumato la sua furia omicida. Mi intrigò cosi tanto il numero 14 che iniziai poi a fare una ricerca precisa sulla numerologia e ho scoperto che questo numero, secondo la simbologia esoterica rappresenta eccessi e squilibri, l'esilio, la prigionia, la debolezza e tutte quelle cose e situazioni che rendono schiave le persone. Parlai subito con il mio autore e regista Paolo Vanacore e gli dissi: "dobbiamo fare uno spettacolo su questa donna. C'è molto da dire" e lui insieme a me ha condiviso l'originalità e la validità del progetto.
Tania Croce) Londra come scenario di questo crimine, accresce il fascino della pièce. In questo caso il crimine non è commesso da un uomo bensì da una donna che utilizza il web per mostrarsi. Siamo tutte possibili vittime dei social e di qualcuno che può attirarci nella sua ragnatela per farci del male? Può essere questo il messaggio di 14 Wo(man)?
Carmen Di Marzo) La protagonista Giovanna Denne non adesca attraverso il web, ma lo usa per esibire il suo narcisismo maligno, ovvero uno sviluppo di un sé grandioso e anormale ai danni del prossimo. E' una donna pronta a uccidere pur di conquistare fama e visibilità. E' una grande manipolatrice, una simulatrice ed è per questo che non è subito facile individuarne la pericolosità. In questa donna sono racchiuse entrambe le nature, quella femminile legata alla manipolazione e alla seduzione e quella maschile legata a una certa forza predatoria e totalmente istintiva. Il messaggio di "14" è racchiuso proprio in quello Wo(man). Una donna capace di covare una tale violenza, propria dell'uomo. E' attraverso la storia di Joanna Dennehy che ho avuto modo di riflettere anche sul femminicidio.
Tania Croce) Il dialogo della protagonista è verbale e non verbale. Quanto i tuoi studi di danza hanno influenzato la tua presenza scenica?
Carmen Di Marzo) Bellissima domanda!
La danza è qualcosa che mi è rimasto scolpito addosso, mi ha permesso negli anni di avere una consapevolezza totale del mio corpo. Oggi dopo tanti anni di lavoro, mi sono resa conto di quanto io debba essere grata alla danza, perché riesco ad avere controllo e abbandono senza nessuna difficoltà. In uno spettacolo come questo, molto duro sia dal un punto di vista fisico che emotivo, questa risorsa è stata una benedizione. Ho trovato la mia Giovanna mollando ogni difesa, ogni giudizio, ogni paura. E ne avevo tantissima. Devo dire grazie alla mia feroce caparbietà, al mio regista Paolo Vanacore, alla psicoterapeuta Francesca Selloni, alla criminologa Raffaella Bonsignori e all'autore delle musiche Alessandro Panatteri che ha creato un'atmosfera cosi emozionante, che mi ha facilitato nel trovare alcune cose importanti.
La danza è qualcosa che mi è rimasto scolpito addosso, mi ha permesso negli anni di avere una consapevolezza totale del mio corpo. Oggi dopo tanti anni di lavoro, mi sono resa conto di quanto io debba essere grata alla danza, perché riesco ad avere controllo e abbandono senza nessuna difficoltà. In uno spettacolo come questo, molto duro sia dal un punto di vista fisico che emotivo, questa risorsa è stata una benedizione. Ho trovato la mia Giovanna mollando ogni difesa, ogni giudizio, ogni paura. E ne avevo tantissima. Devo dire grazie alla mia feroce caparbietà, al mio regista Paolo Vanacore, alla psicoterapeuta Francesca Selloni, alla criminologa Raffaella Bonsignori e all'autore delle musiche Alessandro Panatteri che ha creato un'atmosfera cosi emozionante, che mi ha facilitato nel trovare alcune cose importanti.
Tania Croce) I fatti di cronaca nera hanno riempito le prime pagine dei giornali negli ultimi anni, soprattutto a proposito dei cosiddetti femminicidi. Ma il crimine non ha sesso né età, accade anche se possono esserci delle avvisaglie e le azioni che poi saranno fatali, spesso vengono alimentate dalle famiglie del carnefice: mogli, mariti e amanti che subiscono passivamente senza reagire. La serial killer che interpreti ha queste caratteristiche? Parlamene...
Carmen Di Marzo) Giovanna è un'anima perduta che da un certo punto in poi ha vissuto nel buio più totale, pur venendo da un'infanzia apparentemente normale. Il male può nascere da disturbi, patologie, ma ha sempre qualcosa di inafferrabile e chi arriva a compiere crimini cosi efferati è sempre preda di un dolore esistenziale insondabile. Questa donna ha un lato maschile dominante, ma poi ha anche un lato molto fragile che esiste in ogni essere umano e la sfida è stata proprio questa. Portare in scena non solo il mostro, ma la "persona", perché il bene e il male esistono in ognuno di noi.
Ringrazio la gentilissima Carmen per avermi illustrato un monologo che affronta una tematica tanto spinosa quanto seducente. Il mistero insondabile dell'animo umano in fondo attrae da secoli scrittori, filosofi e psicologi, psicoterapeuti e criminologi. In teatro forse possiamo trovare qualche risposta ai nostri quesiti. Andiamo a scoprirlo.
Info e Prenotazioni: info@bottegadegliartisti.net Tel. 345-6565977. Lo spettacolo è consigliato ad un pubblico adulto.
Ringrazio la gentilissima Carmen per avermi illustrato un monologo che affronta una tematica tanto spinosa quanto seducente. Il mistero insondabile dell'animo umano in fondo attrae da secoli scrittori, filosofi e psicologi, psicoterapeuti e criminologi. In teatro forse possiamo trovare qualche risposta ai nostri quesiti. Andiamo a scoprirlo.
Info e Prenotazioni: info@bottegadegliartisti.net Tel. 345-6565977. Lo spettacolo è consigliato ad un pubblico adulto.
Grazie di cuore Tania, per la tua immensa sensibilita' e la tua straordinaria professionalita'
RispondiEliminaIl mio fine è informare ed emozionarmi... Due nobili finalità...
EliminaAl servizio dell'informazione libera e costruttiva...
Chapeau Tania...e Carmen un mix di sincerità, emotività e sensibilità questa splendida intervista per uno spettacolo così forte (per il tema trattato)e fragile allo stesso tempo....
RispondiEliminaCarissima Nunzia Mamy, il tuo commento è una recensione della nostra intervista!!! Chapeau :)
EliminaUn'intervista molto interessante Tania e non su un argomento semplice. Brava tu e brava Carmen a cimentarsi in un ruolo così complesso.
RispondiEliminaUn abbraccio
Maria
Che felice di vederti, in fondo il fine del blog è da sempre da condivisione e lo scambio. Ti farò sapere come è stato lo spettacolo. Ricambio l'abbraccio!!!
EliminaA prestissimo!
Bellissima intervista non vedo l' ora di vederlo.
RispondiEliminaQuante emozioni e incontri ha suscitato quest'intervista, preparando i nostri animi a un monologo che probabilmente altererà la visione di molte cose analizzate con la lente d'ingrandimento del teatro.
EliminaCi vediamo il 26 Massi! Grazie di cuore
RispondiEliminaCarmen grande professionista del palcoscenico, attenta, scrupolosa. Ho avuto il privilegio di averla vista preparare i suoi spettacoli, prima dell'apertura del sipario, ed è un caterpillar. Così come con Rosy d'Altavilla, sono sicuro che anche in questa occasione saprà emozionarci. Bella intervista, che ci prepara adeguatamente alla visione.
RispondiEliminaHai ragione Prince, grazie per essere passato...
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