La recensione
Il teatro antico di
ellenica memoria si imperniava su tre unità cosiddette Aristoteliche,
rispettivamente: a) di luogo, b) di tempo (orientativamente h 24), c) di azione.
Qui ci troviamo di
fronte ad una pièce ambientata in un unico
luogo, la casa di campagna dell’avvocato interpretato da Nini Salerno, ironia della sorte,
una casa senza “vicolo” di accesso, di un ex Gatto senza “vicolo” (Miracoli)
ormai da tempo, e con successo, Nini
Salerno. Il tempo si è
sublimato in due week end traslati di due anni;
L’azione è
quella tipica di tante performances di commedia d’arte popolare, in cui le
coppie si scoppiano e si intrecciano, tanto che in finale non si capisce bene
chi sta con chi…
Un misto di “Eros” e
“Thanatos”, nel tentativo irrisolto di pacificare o “acquietare”, con un
epilogo da piccolo mantra, un “mantrino” barese, dai toni alti e poi bassi (un
“little tono”), sull’onda di un ricordo da braccino corto di un week end
all’Isola d’Elba, con due tedeschi fantomatici eroi dismessi, ed un cocktail di
Pina Colada pagato da Maurizio Micheli (anche regista), con
incorporata estorsione e relativo finto oblio da parte di Nini Salerno.
La scena, di Lorena Curti, con una sedia volutamente
improponibile ed un tavolo fasullo neanche da mercatino dell’usato; come
volutamente improponibili i vestiti della Boccoli, ma anche della Elia.
Le due protagoniste,
Benedicta Boccoli e Antonella Elia, molto cresciute ma non
solo di età, non si lasciano offuscare dai due pezzi da novanta, anzi…
Il tutto finisce in
un tripudio di ottusità rancorose e di chiari di luna irrisolti, che
vengono appianati, anzi “acquietati”, quasi un deus ex machina con
un rigurgito di omosessualità non condivisa, ma che era risultata presente
negli accenni reiterati da parte delle due signore alla “resurrectio
interrupta”, e alle più disparate sindromi, da quella del ferroviere a quella
non meglio definita “di Amanda Lear”.
Uno spaccato
ironico del costume moderno, al Teatro Ciak di Roma dal 10 al 27 gennaio 2019.
di GUIDO DEL CORNO’
Ufficio Stampa: Alessia Ecora – 338.7675511 – alessia.ecora@gmail.com
La commedia di Foster è attualissima, piena di tristezza relativamente alla fugacità dei rapporti di coppia e con un cast simile, è interessantissima. Bella recensione. Bravo Guido!
RispondiElimina😁
EliminaUno spaccato di vita,molto attuale e realistica in un mondo dove l'Apparire è più importante dell'Essere !tutto si vede...tranne l'amore!
RispondiElimina😁
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