La recensione
Prima di parlare del bellissimo spettacolo che questa sera ha raccolto gli applausi di un pubblico entusiasta per l'ultima replica all'Arcobaleno, vorrei soffermarmi sulla Compagnia Mauri-Sturno che lo ha prodotto. Nata nel 1981, la Mauri-Sturno è la Compagnia che propone un vasto repertorio di autori classici come Sofocle, Shakespeare, Molière, Goethe, Cechov, Pirandello, Brecht e autori contemporanei tra cui Beckett, Müller, Mamet, Schmitt, Shaffer. L'indagine nel panorama teatrale internazionale durata circa mezzo secolo, ha illuminato i due attori carismatici che hanno portato in scena lo spettacolo Edipo il mito, una vera e propria summa di teatro, letteratura e musica. La tastiera di Giovanni Zappalorto e il flauto di Francesca Salandri, hanno accompagnato Mauri e Sturno nel viaggio alla ricerca del mito e della drammatica esistenza di Edipo, il personaggio di cui la letteratura di tutti i tempi tenta di svelare 'il mistero accaduto tra gli uomini'. Nel reading di brani interpretati con trasporto ed immensa bravura da Glauco Mauri e Roberto Sturno, due Maestri del teatro italiano e mondiale, scorrevano le frasi più emblematiche scritte da Sofocle, Durrenmatt, Seneca, Tucidide e Cocteau, pronunciate dai due interpreti che si ponevano di fronte a un leggio per calarsi a turno nei panni di Edipo, del Coro, di Creonte, Giocasta e Tiresia, ossia dei personaggi della tragedia greca che investe l'intera umanità. Il sapere è necessario per comprendere il senso della nostra esistenza anche se come ammette Tiresia con amarezza "Tremenda cosa è sapere quando il sapere nega la gioia a chi sa". Questo viaggio letterario dal V secolo a. C dove l'Edipo Re e l'Edipo a Colono sono stati composti da Sofocle fino al 1976, consente un confronto con il passato e il recupero di una tradizione che è alla base del nostro sapere. Reminiscenze classiche miste alle nozioni acquisite negli anni mi hanno avvicinato sia come spettatore e critico che come essere umano, al mito proposto da Mauri e Sturno i quali hanno prestato le loro bellissime voci, i volti e la gestualità ai miti del passato, indossando idealmente le maschere del teatro greco e di quello contemporaneo. È stata una performance incantevole. Tutto questo al teatro Arcobaleno di Roma.
Prima di parlare del bellissimo spettacolo che questa sera ha raccolto gli applausi di un pubblico entusiasta per l'ultima replica all'Arcobaleno, vorrei soffermarmi sulla Compagnia Mauri-Sturno che lo ha prodotto. Nata nel 1981, la Mauri-Sturno è la Compagnia che propone un vasto repertorio di autori classici come Sofocle, Shakespeare, Molière, Goethe, Cechov, Pirandello, Brecht e autori contemporanei tra cui Beckett, Müller, Mamet, Schmitt, Shaffer. L'indagine nel panorama teatrale internazionale durata circa mezzo secolo, ha illuminato i due attori carismatici che hanno portato in scena lo spettacolo Edipo il mito, una vera e propria summa di teatro, letteratura e musica. La tastiera di Giovanni Zappalorto e il flauto di Francesca Salandri, hanno accompagnato Mauri e Sturno nel viaggio alla ricerca del mito e della drammatica esistenza di Edipo, il personaggio di cui la letteratura di tutti i tempi tenta di svelare 'il mistero accaduto tra gli uomini'. Nel reading di brani interpretati con trasporto ed immensa bravura da Glauco Mauri e Roberto Sturno, due Maestri del teatro italiano e mondiale, scorrevano le frasi più emblematiche scritte da Sofocle, Durrenmatt, Seneca, Tucidide e Cocteau, pronunciate dai due interpreti che si ponevano di fronte a un leggio per calarsi a turno nei panni di Edipo, del Coro, di Creonte, Giocasta e Tiresia, ossia dei personaggi della tragedia greca che investe l'intera umanità. Il sapere è necessario per comprendere il senso della nostra esistenza anche se come ammette Tiresia con amarezza "Tremenda cosa è sapere quando il sapere nega la gioia a chi sa". Questo viaggio letterario dal V secolo a. C dove l'Edipo Re e l'Edipo a Colono sono stati composti da Sofocle fino al 1976, consente un confronto con il passato e il recupero di una tradizione che è alla base del nostro sapere. Reminiscenze classiche miste alle nozioni acquisite negli anni mi hanno avvicinato sia come spettatore e critico che come essere umano, al mito proposto da Mauri e Sturno i quali hanno prestato le loro bellissime voci, i volti e la gestualità ai miti del passato, indossando idealmente le maschere del teatro greco e di quello contemporaneo. È stata una performance incantevole. Tutto questo al teatro Arcobaleno di Roma.
di Tania Croce
Spettacolo molto attuale anche se proviene dall'antico (SOFOCLE)...MAGISTRALMENTE interpretato da 2 grandi del teatro classico...ma le miserie umane puntualmente si ripropongono anche nei tempi moderni.
RispondiEliminaLe emozioni condivise durante la visione di questo spettacolo perfetto, sono cosa viva e pensare che per caso ho assistito al reading di Mauri Sturno. Il teatro ha l'immenso pregio e i suoi attori il privilegio di rappresentare l'uomo nei secoli dei secoli, mostrandone i cambiamenti e ciò che resta uguale. W il teatro sempre e per sempre. Grazie per il tuo commento prezioso!!!!
EliminaComplimenti Tania cara. La tua recensione oltre a mettere in evidenza la grande passione teatrale e la cultura enciclopedica dell’autrice ha Il grande merito di incuriosire il lettore che si trasformerà presto in uno spettatore di questi due mostri sacri del Teatro Italiano . Mauri e Saturno da decenni rappresentano il meglio della nostra tradizione attoriale. Due monumenti! Grazie , Gianfranco
RispondiEliminaTi ringrazio Gianfranco per esserci e per essere il testimone di un passato che è necessario ricordare. La tua missione è fondamentale. La visione del tuo ultimo spettacolo, Il berretto a sonagli ti ha consacrato, come abbiamo detto, come il Ciampa più giovane della storia del teatro. Mi auguro tu riceva un riconoscimento per questo. A proposito dello spettacolo di Mauri e Sturno, sono d'accordo sull'immensa bravura di entrambi. Ti ringrazio per il complimento che mi rivolgi. Credo che scrivere di teatro sia il modo più bello per ispirare il lettore e trasformarlo in spettatore curioso. Il mio invito di seguire il teatro e voi meravigliosi attori, sarà per sempre carico di amore per questa arte suprema che rappresenta l'umanità da secoli. Ti abbraccio e spero di poter recensire presto uno spettacolo dove sarai in scena!
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