Questa mattina ho saputo che non ci sei più.
Hai smesso di respirare, di lottare, di sognare, di prenderti cura di tutti, anche di chi non ha saputo amarti.
Non ci posso credere, non lo sopporto che il mondo sia senza te.
Un mondo che ha bisogno di persone gentili come te, umane, sensibili, vere.
Eri nei ricordi delle mie vacanze estive a Bados, nelle nostre chiacchierate virtuali, nella consapevolezza di come sia difficile essere felici.
Divorziata, senza figli, sola.
Eri così, in uno status inconcepibile, in una società dove tutto è a misura di coppia: offerte, viaggi, sconti.
Ci siamo scritte su whatsapp, ti ho inviato gli auguri per la festa della donna ma non mi hai risposto e stamattina ho saputo che non avresti potuto farlo.
Sono stata male al pensiero delle tue ingiuste sofferenze amorose.
Poi è giunta la malattia che nel giro di un anno ti ha portato via da questo mondo.
48 anni, come si può?
Ora che non ci sei più, lotterò io per te, contro questo mondo cattivo e ingiusto.
Sarai nei pensieri di chi ti ha vissuto e spero anche di chi ti ha fatto soffrire e stare male.
Credo la tua malattia abbia invaso il tuo animo pieno di dolore e poi si è presa tutto il tuo corpo senza pietà.
Insopportabile.
Non sei più riuscita a vivere in mezzo a questa merda di mondo troppo amaro.
Ciao dolce Licia, anima bella.
"M'incantava la tua gentilezza, il tuo acume. Sei una persona che merita ancora ciò che la vita non le ha dato" il messaggio del 1 febbraio 2018 mentre stavi lottando contro il male.
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