In punta di penna il calcio è entrato in teatro attraverso Diecipartite, l'originale opera di Giuseppe Manfridi, giunta al suo settimo capitolo con Il discorso del Capitano, nell'unica data del 28 marzo 2018 alla Sala Umberto di Roma.
La parola sa evocare e se a pronunciarla è un maestro sapiente e ispirato come Manfridi, che ha saputo incantare il suo pubblico negli altri racconti calcistici culminati da Il gesto di Pedro (VI capitolo) dedicato a Carlo Petrini, dove umanesimo e musica accompagnano lo spettatore dentro una storia di redenzione, quella in cui Francesco Totti stasera è stato il protagonista, è commozione allo stato puro.
Il discorso letto ha unito generazioni, quella dei padri e figli che hanno vissuto gli anni di Totti, rievocati da Manfridi in modo tale da proiettare le parole del Capitano, pronunciate in un momento emblematico della sua esperienza sportiva e umana, al di fuori del contesto calcistico e del racconto di Roma-Genoa fino a giungere nella coscienza di ognuno di noi. Perché la sofferenza, il mutamento e la crescita riguarda tutti e il teatro attraverso questo monologo toccante, ha saputo comunicare una vicenda calcistica e non solo.
Giuseppe Manfridi è un uomo di teatro, un tifoso che ha saputo parlare di sport in modo lirico e coinvolgente e attraverso il suo scritto e la sua performance, è giunto dalla penna al cuore.
di Tania Croce
in foto Giuseppe Manfridi
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