Come può un libro trasformarsi
in uno spettacolo teatrale completo, capace di divertire lo spettatore,
commuovendolo quando cala il sipario?
Il segreto è sia nel testo
magnifico di Massimo Carlotto caratterizzato da un forte impianto teatrale, che
nell‘ interpretazione vivace e intensa di Pamela Villoresi e Claudio Casadio i
quali portano in scena questa pièce per la terza stagione, dopo un anno di
pausa. I due attori tornano nei panni di Lise e Adelmo, diretti da un regista
sensibile e attento come Francesco Zecca.
L’autore di questa straordinaria
storia, spiega il passaggio dal genere noir alla commedia nera, per raccontare il mondo che a un’ex croupier disarmata come la
tedesca e fascinosa Lise, non deve più nulla e ad Adelmo un uomo semplice
ridotto a fare il ladro per necessità, deve tutto e lui vuole prendersi ciò che
la vita ha ancora da offrirgli.
Un ladro come quello descritto,
Carlotto dice di averlo conosciuto veramente e di aver guardato insieme quella
finestra aperta, che ispira la vicenda de Il Mondo non mi deve nulla.
La vita che sta vivendo in fondo,
non è quella che Adelmo ha scelto e ad aprirgli gli occhi è Lise prima di
congedarsi da quest’esistenza e se decide di andarsene è perché ha perso tutto
quello per cui valga la pena di vivere.
C’è poesia nella disperazione
della croupier sola e confinata nell’elegante casa a Rimini, dopo aver
viaggiato sulle navi da crociera, la cui finestra spalancata colpisce un ladro
che medita il colpaccio più per placare le polemiche della compagna che altro.
Una pioggia di stelle e fiori,
una luna piena sorridente, compaiono sulla scena per descrivere gli stati
d’animo dei protagonisti che mutano con il mutare delle stagioni.
Una scenografia originale e
intima al tempo stesso, una regia essenziale e impeccabile e la sintonia emanata
dalla coppia artistica formata dalla carismatica e spiritosa Pamela e dal
coinvolgente Claudio, rendono la pièce che ha debuttato il 23 gennaio al teatro
Golden, una perla da ammirare e custodire e che sarà in scena fino all’11
febbraio 2018, in quello che ho definito il salotto teatrale della Capitale.
Una scena dello spettacolo
Nessun commento:
Posta un commento