La viaggiatrice con le
ali, è un racconto per il teatro e un viaggio nell’anima. Il testo sarà
pubblicato da Curcio Editore nel 2018, nell’anniversario della nascita di
Olympe de Gouges, ritenuta colpevole per aver
criticato la deriva illiberale che aveva assunto la Rivoluzione Francese
degenerata in terrore, e di essersi battuta per i diritti delle donne e di
tutti coloro che avevano subito ingiustizie. Fu una vera e propria martire del
libero pensiero che ha ispirato Isabel Russinova, la quale mi ha rilasciato
questa intervista, dopo la prima assoluta dello spettacolo dedicato a quest' eroina, condannata a morte sulla ghigliottina.
Olympe, autrice teatrale,
tu sei attrice, scrittrice e portatrice del suo messaggio. Cosa senti di dire a proposito di questo testo e soprattutto della tua missione di testimone del
passato?
Gli
ideali di Olympe sono assolutamente vivi, lei ha dedicato la vita alla difesa
dei diritti della donna e dei più deboli, quei diritti che anche oggi non si
deve mai smettere di salvaguardare, perché sono perennemente minacciati. Non
dobbiamo mai dimenticare che gran parte dell’umanità non è tutelata nei suoi
diritti, ma è in balìa della violenza, dell’ingiustizia, dell’abuso dell’uomo
sull’uomo, per questi motivi sento l’esigenza di continuare a suscitare interesse su queste tematiche e soprattutto intendo animare le luminose figure femminili
del passato che si sono battute per i diritti della donna.
Parlami della scoperta di
questa vicenda e di questa donna e della sua condanna, trattandosi di un’eroina
meno nota in Italia.
Ho
sentito molto vicina la personalità di Olympe, drammaturga, attrice, cronista
purissima e coraggiosa intellettuale. Di lei mi colpisce l’assoluta modernità di
cui è intrisa la sua personalità inossidabile, che solo i grandi possono
portare dentro di se. Cercherò di divulgare il più possibile la sua lucidità.
La sua verità è stata scomoda per tanto tempo e alla fine è stata condannata
perché ha osato pensare come un uomo, e questo la dice lunga… Olympe, come
molte figure lucide e luminose del passato, ha sofferto per la sua stessa
forza, che fa ancora paura.
Lo spettacolo è stato
presentato in anteprima all’interno della rassegna Quartieri Contemporanei e in
prima assoluta il 4 dicembre 2017 a Roma, al teatro Flaiano, nell’ambito della
rassegna dedicata ai diritti umani T.H.E.R., patrocinata da Amnesty
International Italia e dall’Università Roma Tre. Continuerà il suo percorso nei
maggiori teatri nazionali e internazionali, anche come movie theatre,
pubblicato da DNA home video.
Cosa speri di trasmettere?
M’interessa
molto l’Illuminismo, l’Epoca dei Lumi, così ricca di contraddizioni e percorsa
da tinte forti, così buia e luminosa al tempo stesso. M’interessa studiare il
femminile di quel tempo e Olympe è stata sicuramente una delle protagoniste del
suo secolo. E’ colei che ha scritto la dichiarazione dei diritti della donna
e della cittadina, contrapponendosi alla ‘dimenticanza’ di quella dell’89 che
non menzionava la donna. Leggendo quei documenti, ti rendi conto dell’attualità
delle argomentazioni e della forza di quella piccola coraggiosa donna che ha
osato sfidare la rivoluzione da rivoluzionaria.
Con
questa toccante risposta, si conclude la commovente intervista che mi ha
gentilmente concesso la signora Isabel Russinova che invita gli amici e il
suo amatissimo pubblico, il 10 dicembre 2017 alla prima Giornata Internazionale dei
Diritti Umani, presso la Sala Accademica del Conservatorio Santa
Cecilia, per assistere all’opera Estaba la Madre – Misa
Tango, il capolavoro del Premio Oscar Luis Bacalov.
di Tania Croce
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