Potrebbe intitolarsi "Natale in casa Gori" se Benvenuti non fosse stato testimone di un pranzo natalizio nel 1986 che a distanza di anni, merita di essere raccontato in teatro.
E' la vita vera a ispirare Alessandro Benvenuti in questa pièce spassosa e ironica che nel 1990 diventa film.
Non vedevo l'ora di assaggiare i piatti natalizi di casa Gori, d'illuminarmi con l'albero del padrone di casa, di conoscere i fatti di questa famiglia annoiata dalla vita abbastanza brutta e difficile che consuma i giorni, avvilita per le cadute da cui non riesce a rialzarsi eppure unita nel desiderio di stare insieme.
Nonni, figli, zii, giovani coppie, popolano il palcoscenico del Parioli e si animano attraverso la voce e l'imponente presenza scenica di Alessandro Benvenuti il quale contiene come una matrioska, tutti i componenti di una famiglia che vive a Pontassieve e che da quell'angolo di terra, osserva il mondo degli uomini e anche se stessi.
Tra equivoci, ciance e imprecazioni dialettali, crostini e tortellini in brodo asciutti che destano il malcontento della tavolata natalizia, si giunge al dolce e a certe verità che sarebbe stato meglio non sapere. Ma la vita è anche questo, una caramella dal retrogusto amaro, da gustare fino in fondo. Splendido testo quello scritto da Ugo Chiti.
Benvenuti superstar al Parioli, attore, autore e regista, ha esordito con l'Avaro di Ugo Chiti passando per Sabbie Mobili, di cui è autore e regista fino a giungere in casa Gori, il contesto caloroso dal quale ha augurato al suo pubblico un sereno Natale.
Ricambio gli auguri Alessandro e grazie per le emozioni.
di Tania Croce
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