Arpagone, l’Avaro di Molière, nella riscrittura di Ugo Chiti è Alessandro
Benvenuti, che s'inserisce in un ottetto classico come fosse un trombettista jazz.
Nella breve e intensa lettura
drammaturgica al termine dello spettacolo, l’autore, attore e regista Benvenuti,
spiega la psicologia del suo personaggio e la sua visione dell’Avaro che ieri
ha raggiunto la settantesima replica e che sarà in scena fino a domenica 19
novembre al Parioli di Roma.
L’attualità della vicenda narrata
da Molière è resa tale anche dall’uso della commedia dell’arte, nella messinscena,
dove compaiono attori in maschera che assumono movenze burattinesche ed
efficaci, le quali s’insinuano nel testo con un’eleganza e una grazia
straordinarie.
“Una cosa che a me eccita di più
in questo spettacolo – dice Benvenuti – è la velocità di interpretazione perché
il danaro oggi è velocissimo, va da tutte le parti nell’arco di mezzo secondo,
per cui credo che questa a mio parere sia la cosa più moderna che ha questo
spettacolo”.
Lucia Socci, nei panni di Elisa,
la donna ribelle al padre, spiega il suo personaggio, con grande semplicità e
chiarezza.
“E’ una scommessa molto
affascinante - conclude Benvenuti - è una novità che deriva da un equilibrio
delicatissimo, Ugo ha inserito in questa struttura una serie di sentimenti e di
intrecci amorosi, che non ci sono nel testo originale, il servo innamorato
della figlia, non esistono nell’originale. Prima lo dicevo senza ironia, è
difficilissimo questo spettacolo da portare avanti perché c’ha questa struttura
strana. A un certo punto si potrebbe sembrare dei pazzi se non tenessimo le
redini in mano ben strette”.
“La commedia, grazie ad Arpagone
è una commedia comica - prosegue Alessandro Benvenuti - però lo spettacolo è comico
perché con classe ed equilibrio tu riesci a tenere le anime in pari per cui tu
fai una sorta di concertino. Questo è uno spettacolo difficile perché c’ha
tutte queste anime. Probabilmente risente e diventa vitale proprio per questo,
per una non chiarezza iniziale dell’autore nel senso che Ugo ha scritto,
secondo me un bellissimo testo ma all’inizio lui aveva paura che fosse troppo
comico lo spettacolo. Ha scritto l’Avaro, mettendo dentro anche me, uno
spettacolo pieno di anime e questo ha portato vita allo spettacolo, che possono
sfuggirci se tu non le controlli”.
La compagnia Arca Azzurra Teatro,
formata da straordinari attori come Gabriele Giaffreda nei panni di Valerio
oppure Giuliana Colzi in quelli di Frosina, ha regalato bellissime emozioni al
pubblico del Parioli.
Incontro con il cast de L'Avaro di Ugo Chiti il 18 novembre 2017 al Parioli
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