Da quando vivo a Roma, ogni volta che passo davanti alla sua abitazione, non distante da casa mia, penso al suo volto, alla sua inimitabile ironia, alla famiglia immensa della quale ha fatto parte. Sto parlando di Peppino De Filippo, l'attore comico che nacque proprio oggi e a cui è dedicato per volere e amore del figlio Luigi, il teatro Parioli.
La tv lo ricorda costantemente nei film con Totò tra gli anni '50 e '60 e la sua bravura nell'interpretare i vizi e le virtù umane lo hanno consacrato come uno dei più celebri comici italiani. E' fratello di Eduardo e Titina ed ha iniziato a esibirsi sin da bambino e nel 1931 fonda coi fratelli la Compagnia Teatro Umoristico: I De Filippo. Dopo la separazione dai fratelli, nel 1944, Peppino trova un suo stile nelle commedie e dimostra tutta la sua versatilità. Nel 1977 è anche scrittore, pubblicando l'autobiografia Una famiglia difficile. Con Totò forma una delle coppie più acclamate del cinema e della televisione, ottenendo grandissimo successo di pubblico. De Filippo ha lavorato anche per Federico Fellini e, in seguito, inventa il personaggio di Gaetano Pappagone, umile servitore del Cummendatore Peppino De Filippo, nella trasmissione Scala reale. Riguardo alla sua vita privata, Peppino è stato sposato tre volte ed ha avuto un figlio: Luigi appunto, l'ultimo baluardo della famiglia di artisti che ha regalato all'Italia e al mondo intero, delle opere senza tempo.
Vorrei ricordarlo con una scena amata e indimenticabile, tratta da un film noto e divertentissimo.
Ciao e grazie Peppino!
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