Il caldo ha messo a dura prova tutti in quest'estate 2017, eppure niente ha saputo frenare i preparativi per il consueto e familiare pranzo di ferragosto.
Familiare perché è tradizionale e cattolico, unisce o ha la pretesa di farlo, le famiglie.
In ogni famiglia, ci sono i vecchi, che spesso si sentono messi da parte dai figli che partono in ferie, lasciandoli soli a casa.
Tutti tranne uno: Gianni, l'amorevole interprete del film che rivedo ogni agosto e mi commuovo. Pranzo di ferragosto è un film del 2008 scritto, diretto e interpretato da Gianni Di Gregorio, all'esordio nella regia. Presentato alla Mostra del cinema di Venezia, il film ha vinto il Premio Venezia Opera Prima "Luigi De Laurentis".
Ha vinto dei premi perché l'umanità vince sempre, la capacità di mostrare una realtà meno bella in questa società dell'immagine, come le dita e i volti rugosi di quattro anziane e spiritose signore lasciate sole dai figli il 15 agosto e che Gianni accoglie nella casa in cui vive con la madre.
Gianni cucina per le quattro signore, le ascolta, si prende cura di loro come fosse un lavoro ed è un piacere farlo.
Per chi non lo avesse ancora visto, io lo consiglio vivamente perché apre il cuore.
Una scena del film
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