Il teatro, definito ‘archeologico’,
oppure ‘colto’, come se la cultura fosse qualcosa che pesa anziché aiutare la
nostra visione del mondo, che cos'è?
Che cosa significa ‘teatro’?
Devo partire necessariamente dall’etimologia. Anche perché senza conoscere il
significato delle parole non riusciamo a comprenderne il senso e potremmo
confonderci.
Ho
affrontato l’argomento nella mia seconda tesi di laurea in Pedagogia Interculturale,
sul Teatro come veicolo d’intercultura, spiegando che Teatro, dal greco θέατρον "spettacolo",
dal verbo θεαομαι ossia "vedo",
è il luogo da cui è possibile vedere, osservare la storia dell’uomo, la
profondità del suo animo, attraverso le emozioni suscitate dall’attore e
accanto alla sua bellezza, ci sono i limiti, il misterioso vortice del
pensiero. Il teatro è lo spazio adottato
da secoli per la rappresentazione e l’interpretazione del mondo. Tutto
questo non ha limiti temporali, pur esistendo una storia dell’arte teatrale,
esposta magnificamente nel manuale di Glynne Wickham di “Storia del teatro”,
studiato per il mio primo esame di Storia del teatro e dello spettacolo alla
Sapienza. Il teatro nei secoli è stato bandito, se pensiamo che in tutta l’Europa
cristiana per quattro secoli, dopo il sacco del Visigoto Alarico nel 410 a. C.
oppure soppresso in India per un periodo quasi doppio, dopo la conquista
islamica, dei secoli decimo e undicesimo dell’era cristiana. Fu bandito in
Inghilterra per quasi vent’anni e in America. Il teatro, così, è sempre stato una fonte costante di preoccupazione in
tutto il mondo per i capi e della Chiesa e dello Stato. Coloro che
infondono a quest’arte dinamica il soffio vitale, gli attori, furono venerati a
volte come divinità oppure scherniti come parassiti, prostitute e vagabondi.
Il teatro è essenzialmente come afferma Wickham,
“un’arte sociale” che, come la letteratura
e la musica, la pittura e la danza, rispecchia e rinsalda le fedi religiose e
politiche e le idee morali e sociali.
E’
un linguaggio che accoppia immagini visive e verbali, che aiuta l’umanità a
capire se stessa, a
definire la propria cultura, piuttosto che un mestiere per pochi dotati di
talento o un passatempo per un’élite privilegiata.
Il teatro è nato con l’uomo e morirà con
esso, per questo motivo non c’è niente di più vicino a ognuno di noi che l’arte
teatrale. Ogni
nuvola svanirà dalla vostra mente quando entrerete a teatro e sarà un viaggio dentro voi
stessi, infinitamente bello.
(Malborghetto)
Il Teatro...anche la mia grande passione...lo amo in tutte le versioni classico moderno e comico.Perchè lo amo con tutta l'anima??perché ogni volta che stò in teatro .soffro o godo come i protagonisti dell'opera...ma la cosa più bella è che ti estranei da tutti i problemi che affligono noi esseri umani...grazie Tania per questa meraviglosa e accurata spiegazione sul Teatro !
RispondiElimina