Torna al Sistina un’opera rock in
inglese, con orchestra sul palco e sottotitoli in italiano nei quali è
possibile leggere i passi più emblematici delle sacre scritture. Narra la
vicenda di un uomo che potrebbe essere definito un ‘supereroe’ dei nostri tempi,
un re: Jesus Christ.
I discepoli rivoluzionari e
fedeli, tranne uno, danzano e cantano intorno alla loro star chiamata Gesù. E
così Paride Acacia vestito di purezza e fede, intona parole piene d’amore per
l’intera umanità, anche per colui che in una messinscena d’amore ed odio, con
un bacio lo tradirà nell’orto dei Getsemani. L’amore domina gli animi di coloro
che sostengono Gesù ed è anche nel cuore della Maddalena (Simona Bencini) che
ammira quest’uomo dopo aver pianto per i suoi peccati purificati dall’amore
stesso. Un accattivante e benevolo Mario Venuti nei panni di Pilato, pur
ascoltando coloro che intendono crocifiggerlo, posa sul capo del Messia una
corona e dopo essere stato beffeggiato da un Erode burlone e sgargiante come
Max Gazzè, facendo la volontà del Signore, morirà sulla croce. Splendido nelle
vesti di Giuda, il cantante Matteo Becucci.
Anche se Tim Rice, uno degli
autori del famoso testo di questo musical straordinario, immagina un altro
finale, proiettando la storia di Gesù ai tempi nostri, credo che un uomo mosso
dall’amore per gli uomini non avrebbe avuto vita facile nemmeno oggi in cui
tutti, come i personaggi di questa storia, continuano a tradire, condannare ed
incolpare il prossimo ma nessuno ha imparato ad amarlo come se stesso. E’
un’opera di forte impatto emotivo sia per l’interpretazione del magnifico cast
che per la scenografia essenziale e struggente. Il capolavoro di Piparo, Webber
e Rice è destinato a durare nel tempo.
di Tania Croce
(in foto Paride Acacia)
Splendida e toccante recensione...di uno spettacolo che rappresenta un Gesù dei giorni nostri,comunque tradito dagli uomini che continuano ad essere molto cattivi tra loro...!
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