La crescente diversità culturale della popolazione minorile ha supposto per le istituzioni scolastiche un ripensamento strutturale che valorizza la convivenza e l'accoglienza di varie forme di diversità.
Ed è in quest'ottica che il professor Ardeche, tenta di mettere d'accordo i suoi 13 allievi di diverse etnie, insegnando materie letterarie con rigore e sensibilità. A partire dal discorso introduttivo che apre la pièce, Fabrizio Bentivoglio nei panni del professore di francese nel cuore della banlieue di Les Izars, ai margini dell'area metropolitana di Tolosa, mostra la sua volontà d'inquadrare le psicologie dei suoi alunni attraverso dei soprannomi che definiscono le varie tipologie e peculiarità, dal Boss all'Invisibile, questi ragazzi scelgono il loro posto strategico e congeniale, che sia Prima Fila o Panorama, per seguire la lezione e creare alleanze, oppure conflitti un po' come accade tra i differenti Paesi nel mondo.
Ed è in quest'ottica che il professor Ardeche, tenta di mettere d'accordo i suoi 13 allievi di diverse etnie, insegnando materie letterarie con rigore e sensibilità. A partire dal discorso introduttivo che apre la pièce, Fabrizio Bentivoglio nei panni del professore di francese nel cuore della banlieue di Les Izars, ai margini dell'area metropolitana di Tolosa, mostra la sua volontà d'inquadrare le psicologie dei suoi alunni attraverso dei soprannomi che definiscono le varie tipologie e peculiarità, dal Boss all'Invisibile, questi ragazzi scelgono il loro posto strategico e congeniale, che sia Prima Fila o Panorama, per seguire la lezione e creare alleanze, oppure conflitti un po' come accade tra i differenti Paesi nel mondo.
Ardeche si mostra rassegnato consapevolmente al ruolo che da più di trent'anni riveste, convinto persino di poter tenere insieme in armonia questa vasta gamma di categorie umane. C'è un unico tramite tra gli allievi e il professore: i genitori. E l'ora di ricevimento sembra essere l'incontro risolutore tra le parti. I colloqui tra i genitori e il professore appassionato di Rabelais e Voltaire, avvengono ogni giovedì dalle 11.00 alle 12.00, appaiono tutt'altro che pacifici. Le stagioni passano e la scuola volge al termine, nell'immutabile presenza dell'albero da frutto dietro la vetrata della classe movimentata, un piccolo spaccato di quel che accade all'esterno e a cui gli alunni di Ardeche dovranno prepararsi. La scena più emblematica di questa commedia è l'incontro scontro tra genitori e prof. per scegliere il menù della gita, tra divieti dei genitori motivati dal rispetto per la religione di appartenenza. E' un'opera attuale, sulle possibilità e i limiti dell'accoglienza scolastica e non, sulla tolleranza e la convivenza civile tra i popoli, perché i ragazzi di oggi saranno gli uomini di domani.
Regia Michele Placido
Scenografia Marco Rossi
Costumi Andrea Cavalletto
Musiche originali Luca D’Alberto
Voce cantante Federica Vincenti
Luci Simone De Angelis
Produzione Teatro Stabile dell’Umbria
di Tania Croce
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