Il sorriso arricchisce chi lo riceve senza impoverire chi lo dona: è l'inizio di una poesia sul valore del sorriso ed è un dono prezioso che ha deciso di fare ai loro abbonati e alla stampa questa sera, il direttore di uno dei miei teatri preferiti e che amo definire 'il salotto culturale della Capitale' : Il Golden, aprendo la stagione teatrale con la divertentissima commedia L'inquilina del piano di sopra, con Ugo Dighero e Gaia De Laurentiis, con la regia di Stefano Artisunch.
La scena si svolge a Parigi, nel giorno del compleanno di Sophie, l'affascinante quarantenne che ha solennemente deciso di dare un senso alla sua vita entro gli anta, oppure farla finita.
Ormai il rituale si sta consumando: la torta con gli auguri, il calice di champagne et voilà, l'attende nel bagno una vasca piena d'acqua nella quale affogherà la sua insoddisfazione esistenziale.
Suzanne, l'amica di lei, irrompe danzante per telefonare all'amica lontana e farle i consueti auguri. Questa telefonata a cui ne seguiranno altre, è piena d'indicazioni, la prima è un compito da svolgere: fare felice un uomo, un single qualunque e anche farci un figlio al più presto. Il primo che suona alla sua porta è Bertrand, l'inquilino del piano di sotto, per denunciare all'assicurazione i danni provocati dall'acqua che ha allagato la sua abitazione, dopo il tentativo di suicidio sfumato da parte della vicina di casa.
Tra i due si crea uno strano rapporto, conflittuale, un uomo ingegnoso, interessante e tremendamente solo, l'unico scapolo del palazzo, si trova a confrontarsi con una donna sola, affascinante eppure depressa, che lo invita a cena offrendogli un menù stravagante ed esotico. In questo momento si consumano le scene più esilaranti dello spettacolo, dove l'impeccabile Dighero sfodera tutte le armi comiche nonché un fisico allenato e pronto a ogni acrobazia per fuggire da una donna che in fondo gli piace. Gaia De Laurentiis sa giocare col suo personaggio riuscendo a valorizzare i lati negativi di Sophie, rendendoli ridicoli, pur mostrando la sua grande femminilità.
Quello che è considerato un classico della comicità di Pierre Chesnot, con meccanismi drammaturgici esplosivi, mette in luce le difficoltà e le paure insite nel rapporto di coppia, con un'unica soluzione al problema: l'amore.
La scena che mi è rimasta nel cuore è quella in cui i due si svegliano dopo aver dormito insieme nell'imbarazzo più totale, illuminati da due abat-jour e dalla voglia di stare insieme, pur senza capire esattamente come.
Suggestiva la ricostruzione della dimora dei due futuri amanti, che si rincorrono dall'uno all'altra piano, passando sia per le scale che dal balcone. I miei complimenti a Matteo Soltanto.
Sobria e apprezzabile anche la regia affidata a Stefano Artisunch che ha saputo creare con ogni probabilità, un nuovo duo comico come quello formato da Ugo Dighero, che amo da sempre e che ho ammirato immensamente lo scorso anno in Mistero Buffo e Gaia De Laurentiis, conosciuta in tv e che in versione teatrale, ho apprezzato molto.
La commedia che mette il buonumore, sarà in scena fino al 23 ottobre 2016.
Prenotate il vostro posto al teatro Golden, per ricevere il dono del sorriso!
di Tania Croce
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