Alma Daddario intervistata prima della prima e unica data di Ero e Leandro : don't ask me more' il 5 luglio 2016 a Villa di Livia


Della triste vicenda dei due innamorati sfortunati Ero e Leandro, si hanno chiari riferimenti nell'Ars Amatoria di Ovidio, nelle Georgiche di Virgilio, nell' opera epistolare l'Heroides del poeta greco Meseo nel V secolo D.C. Nel poemetto in esametri di Museo Grammatico del V o VI secolo. La storia di Ero e Leandro ispirò vari scrittori e musicisti fra cui Dante Alighieri (il mito è presente nel XXVIII Canto del Purgatorio) Christopher Marlowe fu l'autore del poemetto "Hero and Leander" e Franz Liszt compose la ballata n. 2 per pianoforte; John Keats scrisse un sonetto intitolato Su un quadro che raffigura LeandroLuigi Mancinelli scrisse un'opera nel 1896, che fu un gran successo a New York (1902-03). Questo mito fu particolarmente popolare durante il RomanticismoByron fu talmente coinvolto dalla vicenda che volle verificarne la credibilità attraversando lui stesso l'Ellesponto a nuoto .
Nel tuo adattamento rafforzi il concetto d'amore che fu introdotto da Saffo, la poetessa originaria di Lesbo, come valore-sentimento nella poesia?

L'amore è qualcosa d' imprescindibile come spinta vitale e creativa. Non riferito solo all' attrazione verso un altro individuo ma come passione in genere, curiosità per il mondo. Questo aiuta a esprimersi attraverso l' arte che può essere poesia, musica, pittura. Perché ognuno di noi nasce con un suo... talento!

A chi ti sei ispirata sia a livello stilistico che concettuale nella stesura di questo adattamento dove Leandro per raggiungere la sua amata, percorre il tratto di strada che lo separa da lei in moto e non a nuoto traversando l'Ellesponto?

E' vero come hai premesso che questo mito ha colpito tutta una letteratura romantica soprattutto in Inghilterra, e non è un caso che nel mio testo ci sia un sottotitolo in inglese: è il titolo di un' opera pittorica di un artista preraffaellita che amo molto che rappresenta Ero e Leandro, Sir Lawrence Alma Tadema
(si chiama come me!)

Quanto ti riconosci nel personaggio femminile da te descritto?

Credo che ogni scrittore, certamente anche non volendo, metta qualcosa di suo nei personaggi che descrive. Forse con Ero ho in comune una voglia di purezza senza compromessi scevra da convenzioni molto adolescenziali. E anche il desiderio di assoluto che ti porta a sperare che le cose belle durino in eterno, in contrasto tra lo spirito e il fisico, cosa che ci può rendere infelici. Ma qui entrerebbe in campo un altro mito: quello di Sisifo...


di Tania Croce











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