Percorsi
Migranti
Laboratori, spettacoli, performance, concerti
Spazio
Diamante - Roma
dal 15
giugno al 9 luglio 2016
Lo Spazio Diamante,
spazio culturale polivalente nel quartiere multietnico Pigneto a Roma, ospita il progetto Percorsi
Migranti, organizzato da Emanuela Rea per Sala Umberto srl
in partnership con Angela Cocozza per Associazione ALI Onlus / Termini
Underground, Associazione Romà Onlus, StreetUnivercity di Berlino grazie
al contributo del MiBACT nell’ambito dell’avviso pubblico MigrArti e il
supporto dell’Assessorato alle
Politiche Sociali del Municipio Roma I Centro e dell’Assessorato alle Politiche Educative e Scolastiche, Cultura,
Intergenerazionali del Municipio Roma V.
Percorsi Migranti è
una riflessione attorno al tema dell’identità culturale attraverso lo
sguardo dei giovani immigrati di seconda generazione, nel loro rapporto da un
lato con le culture di provenienza, dall’altro con il Paese in cui crescono. Sfida
del progetto è fornire non solo strumenti, ma anche suggestioni, spunti di
riflessione, confronti affinché i ragazzi, tra i 15 e i 26 anni, si esprimano
nel dialogo interculturale e diano spazio all’innovazione che nasce dal
rapporto con il contesto metropolitano multietnico. I giovani che frequentano
gli spazi di Termini Underground alla Stazione Termini di Roma
gestiti dall'Associazione ALI Onlus (che coinvolge la comunità asiatica,
africana e sud americana) integrati a loro volta con i ragazzi rom dell'Associazione
Romà Onlus sono stati i protagonisti di vari percorsi laboratoriali (danza,
musica, scrittura, teatro ) che li vogliono autori di contenuti, elaboratori di
senso, portatori di un nuovo e diverso concetto di società.
Percorsi Migranti
presenta ora i risultati di questi percorsi allo Spazio Diamante.
15 giugno ore 21.00
Mixed
Culture Contest All Style
spettacolo di danza a cura di Angela Cocozza per Ass. ALI Onlus/Termini
Underground
Con Woody Helen, Sonny Olumati, Shea 99
Presentano: Juru e Giò Di Sera / Street Univercity Berlin
e 50 ragazzi dei laboratori di danza
La sfida a colpi di danza è la modalità di
incontro delle nuove generazioni. Una sfida pacifica in cui ci si confronta
nella capacità di creare qualcosa di nuovo, di originale, mai visto prima e
dalla sfida nascono contaminazioni, fusioni e soprattutto amicizia.
Protagonisti sono 50 dei tanti ragazzi di ogni nazionalità che hanno
frequentato i laboratori, in scena con una vera battle 2 vs 2 all style per
dare la possibilità a tutti di esprimersi nella modalità che più preferiscono e
un contest coreografico frutto del lavoro con i formatori di diverse
provenienze geografiche. Presentatori d’eccezione il rapper ruandese Juru e Giò
di Sera che ci faranno conoscere non solo i ragazzi ma anche i paesi da cui
provengono le loro famiglie.
A
loro si affianca un gruppo di artisti di diverse origini della StreetUnivercity
di Berlino, partner di progetto, onlus pioniere di quel nomadismo culturale
e cosmopolita che a Berlino ha trovato casa, che opera per tutti quei ragazzi,
per lo più immigrati, che hanno abbandonato la scuola ma non hanno rinunciato
al sogno di esprimere se stessi.
21 giugno
ore 21.00 concerto inserito
nell’ambito di Festa della Musica – INGRESSO GRATUITO
JURU &
the FunkMessengers
Jean Hilaire Juru - voce
Lazy Cat - tastiere
Eugenio Saletti - chitarra e voce
Alessandro Nigi – batteria
Davide Nocera - basso e voce
Special guest: Valentino Agunu
Jean Hilaire Juru, di origine ruandese, rifugiato politico in Italia dall'età
di due anni, è cresciuto artisticamente nei laboratori di Termini Underground come ballerino ricevendo anche una formazione
drammaturgica grazie alla quale scopre un talento naturale per il free style.
Nel 2014 partecipa, con un trio di giovanissimi musicisti italiani che si
offrono di sostenerlo, al concorso musicale “Play Music Stop Violence” all'Auditorium Parco della Musica. La
band in una sola settimana arrangia una base del compositore Funk “Lazy Cat” e con un testo scritto dallo
stesso Juru vince il primo premio
per la Categoria Autori e insieme alla crew di ballerini di Termini Underground anche il premio Best
Show.
23 giugno ore 21.00
Fratelli IN Italia - Reality Sciò
a cura di Pascal La Delfa per Oltre
le Parole onlus
E’ uno spettacolo teatrale
che tratta in chiave surreale il tema della cittadinanza, argomento di
discussioni e confusioni che a “ondate” ritorna nelle cronache politiche e
sociali del nostro Paese.
La trama
Nello studio tv di una
sorta di “reality show televisivo”, sulla falsa riga delle decine di format che
da qualche anno hanno invaso i nostri schermi, i concorrenti si sfidano con le
proprie performance per conquistare l’ambito premio: non fama, non denaro, non
contratti per idilliaci tour, bensì ottenere l’agognata cittadinanza italiana.
Un presentatore “sopra le righe” introduce degli “italianissimi” giudici dello
show, che saranno testimoni delle esibizioni degli artisti, di origini, lingue
e religioni diverse. Una sfida che spazia dalle ritmiche hip hop a quelle di
musiche tradizionali, ma anche domande di storia, geografia e letteratura, con
l’obiettivo di assegnare l’ambito premio a chi dimostrerà non solo di avere
talento, ma anche di conoscere a fondo la nostra Italia. Sembrerebbe solo un
ennesimo discutibile spettacolo televisivo, peraltro non così inverosimile: ma
un imprevedibile colpo di scena ribalterà il senso della storia e porterà i
protagonisti (e il pubblico) a una riflessione sul tema principale.
Lo stile
Una struttura
narrativa prevalentemente teatrale, realizzata però in uno spazio non
convenzionale (Spazio Diamante), dove la musica e la danza sono le protagoniste
assieme al testo realizzato da Pascal La Delfa grazie ai contributi dei ragazzi
stessi che hanno frequentato il corso.
Protagonisti sono i
ragazzi di Termini Underground, integrati con altri volontari che frequentano
il laboratorio teatrale, provenienti dal Corso per Operatori di Teatro nel
Sociale dell’ass. Oltre le Parole onlus.
4 luglio ore 21.00
Orchestra di Famiglia
performance
a cura di Muta Imago
La performance "Orchestra di famiglia" è l'esito di un
percorso a carattere laboratoriale che la compagnia Muta Imago ha rivolto a
giovani immigrati di seconda generazione, ai loro padri e alle loro madri.
Il progetto parte da una domanda iniziale: che cosa è familiare? In
una famiglia, cosa è familiare per la madre o il padre e cosa invece per la
figlia o il figlio? Uno stesso gesto significa la stessa cosa per entrambi? Il
mondo sonoro di riferimento è lo stesso? In che modo la cultura in cui si è
cresciuti modifica quella di appartenenza? Come cambia lo sguardo e l'ascolto
nel passaggio da un luogo a un altro?
Sul palco diverse coppie di figli e genitori metteranno a confronto i
loro mondi sonori e gestuali di riferimento: di fronte a una serie di microfoni
comporranno una partitura che parla di loro stessi e dei loro mondi di
provenienza: evocheranno suoni che appartengono alla propria intimità e
riprodurranno i gesti che utilizzano per entrare in relazione con il mondo;
canteranno le ninne nanne della loro infanzia e le canzoni dell'adolescenza, si
chiederanno che verso fa una gallina o che suono produce l'acqua di un fiume,
faranno ascoltare le suonerie dei loro cellulari e a gesti ci diranno che
"va tutto bene".
L'esito avrà tutta la forma di una piccola orchestra, dove al posto
degli strumenti, ci saranno frammenti di testi, canzoni, dialoghi, spezzoni di
film, suoni legati alle vite di queste due generazioni, che pur appartenendo
alla stessa famiglia, provengono da mondi incredibilmente lontani.
9 luglio ore 21.00
I canti e le musiche del Mediterraneo
a cura di
Stefano Saletti, Barbara Eramo e Banda Ikona
Da anni presenti sulla scena italiana e internazionale nell’ambito
della musica world, etnica e della canzone popolare con la Banda Ikona, il
polistrumentista Stefano Saletti e la cantante tarantina Barbara Eramo
continuano la loro esplorazione tra i canti e le musiche del Mediterraneo. Una
peculiarità del lavoro di Stefano Saletti e Barbara Eramo è proprio quella di
cercare di far emergere le connessioni e i punti di contatto delle tante
tradizioni dei Paesi che si affacciano sul Mediterraneo, dalla tradizione
popolare del nostro Sud alle melodie balcaniche, da quella greca a quella araba
e sefardita, fino ad arrivare al recupero dell’antica lingua del mare, il Sabir
che rappresentava la lingua del dialogo e dell’incontro tra la sponda nord e
sud del Mare nostrum.
In questo concerto presentano i brani che hanno insegnato durante il
laboratorio musicale realizzato con i migranti che frequentano la scuola di
lingua e cultura italiana della Comunità di Sant’Egidio. Un percorso di
apprendimento che ha visto cantare e suonare insieme bambini, ragazzi e adulti
provenienti da Paesi differenti, che si sono confrontati con la ricchezza del
patrimonio musicale italiano e mediterraneo, attraverso il canto e l’utilizzo
di strumenti delle varie tradizioni, come l’oud arabo, il bouzouki greco, la
chitarra e le percussioni.
in collaborazione
con Comunità di Sant’Egidio che ha ospitato il laboratorio
Ingresso 4 euro
Prevendita presso
il botteghino del Teatro Brancaccio: Via Merulana 244 – Roma; tel. 06 80687231
Ufficio stampa per Sala Umberto:
Silvia Signorelli +39.338.9918303
signorellisilvia@libero.it
Monica Menna +39.328.9448311
ufficiostampasignorelli@gmail.com
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