Si è chiuso il sipario e la maschera del cosiddetto Teatro di Oltradizione, al Marconi di Roma dopo aver fagocitato i personaggi di "E' tutta una farsa" di e con Gianfranco Gallo che vengono dall'Oltre e sono diretti Oltre, come mostrano l'inseparabile Massimiliano Gallo, Anna De Nitto, Bianca Gallo, Arduino Speranza, Francesco Russo, Ursula Muscetta e Gianluca Di Gennaro. Gallo attinge al vasto serbatoio del teatro napoletano di tradizione, scegliendo di proporre e rimodellare la farsa, trasformando ciò che proviene dal passato fino a trasmetterlo nel presente, per andare oltre la maschera stessa e la finzione. Servendosi del travestimento, l'autore, attore e regista, compare e muta fino a scomparire per fondersi con l'essenza evanescente e perpetua del sogno teatrale. S'impone sul palcoscenico una grande maschera di Pulcinella, bianca, accecante, immobile, eternamente presente e "simbolo - come ammette lo stesso Gallo - di un'intera genìa di teatranti". Felice Pasqua (Gianfranco Gallo) omaggia attraverso i molteplici riferimenti e citazioni, Eduardo, Totò, Troisi, intrecciando le trame di Petito e di Scarpetta, con l'intento di seguire una regola ben precisa, pur lasciando spazio all'improvvisazione. Per la Capitale, questo spettacolo ha costituito una ventata di freschezza, pur provenendo dalla tradizione stessa, vestita di nuovo. I diamanti sono rari e i fratelli Gallo, come disse nell'ottobre del '90 Aldo Giuffrè
di Tania Croce
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