Makkeridere al Makkekomiko



Tra nonsense, siparietti, telefonate a vip in diretta, il buffet... ino offerto al pubblico, si è svolta la serata condotta dal Mago Mancini, il padre del Makkekomiko. Il laboratorio teatrale di Testaccio, unico nel suo genere ed esclusivamente riservato a un pubblico caloroso e sapiente nell'arte della risata, satirica e non, di cui il portavoce italiano è senza alcun dubbio Filippo Giardina, irriverente, depresso fondatore di Satiriasi, ha accolto anche stasera alcuni degli artisti romani più carismatici, oltre al citato Giardina, indignato contro questo sistema dove tutto ciò che vede intorno a se, lo fa trasalire e riflettere e quindi perseverare nell'atteggiamento logorroico e tutto sommato dimesso, nonostante l'innato narcisismo e megalomania, è l'unico modo per essere controcorrente, hanno riflettuto sulla vita e sulle sue  infinite sfaccettature, Sergio Viglianese, un comico delizioso nel modo di tratteggiare i confini della felicità, citando aforismi filosofici, oppure Marco Passiglia, capace in ogni battuta di creare un rapporto empatico col suo pubblico e Rienzo, dove la battuta napoletana suscita di per se il riso.

                                                                                               
(in foto Passiglia, Rienzo, Giardina)

 Non è mancato neanche qualche accenno di burlesque ieri sera all'Accento teatro, il luogo dove la risata è davvero assicurata e dove ogni martedì sarà possibile divertirsi con battute scritte di getto dall'abilissimo e affiatato cast orchestrato dall'irresistibile Alessandro Mancini.

di Tania Croce
( in foto Mago Mancini)
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