La vita, la morte, l'amore e la giustizia, sono gli ingredienti del nuovo ed emozionante spettacolo di Bernardino de Bernardis, vestito da prete napoletano questa volta, per raccontare la storia degli uomini di una comunità del sud, che gli ha dato i natali e nella quale torna dopo vent'anni di lavoro a Bolzano. La sede della sua missione da prete però non sarà una chiesa che necessita di lavori di ristrutturazione, ma il teatro diretto da un certo Michele La Ginestra, gentilissimo per aver accolto la comunità per ben tre anni consecutivi nella sua struttura, unico neo, questo teatro è stato confiscato dalla Camorra che lo vuole distruggere per realizzarci un centro commerciale. Chissà se l'occupazione da parte di Salvatore, Maria Grazia e Alessandro, basterà per cambiare l'ingiusto epilogo a cui tutti sembrano essere destinati.
Nel primo tempo ci ha provato Enrico a rivoluzionare la situazione attraverso parole d'amore contenute nel suo libro intitolato appunto "Raccontami una storia" e nel secondo tempo, i membri della comunità, il prete e donna Assunta, nei panni della perpetua, erediteranno dal povero Enrico le sue stesse parole d'amore per cambiare il mondo, sperando di mettere fine ai soprusi e alle ingiustizie. Irresistibili sono le confessioni intime di Don Angelo e quelle in cui si veste da psicologo per aiutare i ragazzi smarriti che gli si rivolgono.
Il credo religioso in quella che potrei definire una commedia dai risvolti sia ironici che drammatici, la rende un vero e proprio spettacolo/preghiera, dove la vera protagonista è la speranza che la forza dell'amore liberi gli animi dal turbamento e possa finalmente regnare la pace.
Prima dello spettacolo, ho avuto il piacere di parlare con l'autore e interprete di "Raccontami una storia".
"Nord e sud, il tema dell'accoglienza che torna come in Castelli di Sabbia, lo spettacolo che ho avuto il piacere di vedere lo scorso anno, sempre qui al teatro Sette. Vesti i panni di un prete, Don Angelo, un deus ex machina oppure la vittima di questo sistema fatto d'inganni e stratagemmi?"
Bernardino: "Apparente vittima che si insinua tra i personaggi che vivono nel quartiere dove questo prete viene catapultato dopo vent'anni di lontananza e si trova spiazzato dalle notizie spiacevoli che donna Assunta (Angela Ruggiero) gli comunica. C'è un'elaborazione del gruppo, un vero e proprio riscatto in un contesto dove la chiesa si sposta in un teatro. Servirà un'occupazione artistica, da parte dei ragazzi per salvare il teatro da un'ingiusta fine. La sensibilizzazione avviene attraverso l'arte, la religione, la letteratura, la psicologia, la storia"
"E' essenziale il riferimento al rivoluzionario napoletano Masaniello, ucciso dal suo stesso popolo nel vano tentativo di cambiare il volto della sua città e di liberarla dalle tasse imposte dal Vicerè spagnolo, quindi non mancano i riferimenti storici, però qual è il senso del tuo spettacolo?"
Bernardino: "Sono un prete cristiano sulla scena e il senso è quello di raccontare sul palco, ognuno di noi, la sua storia, la storia della propria vita e chissà se i criminali riusciranno oppure no a sabotare il teatro"
"Ho letto che parte del ricavato andrà a favore delle attività di Libera, Associazioni, nomi e numeri contro le mafie"
Bernardino: "Ho scelto Libera quest'anno e spero di sostenerla attraverso il mio spettacolo per cui abbiamo anche fatto un concorso, dove abbiamo ricevuto foto emblematiche e simpatiche da parte dei partecipanti e abbiamo realizzato anche delle magliette con il titolo dello spettacolo"
"Cosa ti aspetti da questo spettacolo"
Bernardino: "Innanzitutto sono felice di tornare per il terzo anno consecutivo al Teatro Sette, un posto dove mi trovo molto bene, mi aspetto come sempre di trasmettere e ricevere emozioni"
di Tania Croce
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