Torna al Sala Umberto, dopo la tenera e sofferta interpretazione di Flavio Bucci, un vero e proprio capolavoro di leggerezza, la commedia degli equivoci di Feydeau, l'autore gioioso e geniale che scrisse un vaudeville dove i traguardi nella vita dell'uomo (affermazione professionale, matrimonio, amore) sono alimentati da equivoci, scambi d'identità, amanti, e custoditi nel delizioso e privilegiato nascondiglio della follia.
L'arte di far ridere, non è affatto semplice e per parlare di leggerezza, bisogna saper essere leggeri ed estrosi, proprio come fu Feydeau, autore libero dagli 'ismi' del suo tempo e magnificamente attuale.
E così, nell'adattamento italiano di Valerio Binasco de il “Sarto per signora”, il bugiardo Dott. Moulineaux, prima si giustifica (in un italiano colorito da inflessioni dialettali meridionali) con la moglie Yvonne per aver passato la notte fuori casa, cercando di tradirla con Susanna, la moglie del generale Aubin: le dà appuntamento in un dismesso atelier sartoriale, il cosiddetto 'mezzanino' che gli è stato affidato da un amico invadente e bizzarro come Bassinet, per le sue scappatelle e, a causa di una porta che non si chiude, i due amanti vengono scoperti. A Moulineaux non rimane altro che fingersi sarto con conseguente inizio di una serie di episodi paradossali.
Emilio Solfrizzi, nella parte di Moulineaux è perfetto, col suo fare seducente e lo sguardo malandrino di chi la sa lunga e per l'etichetta indossata, deve sapersi mostrare un marito innamorato e fedele, impegnato nel suo lavoro, persino di notte. Un cast affiatato quello formato da Anita Bartolucci, Barbara Bedrina, Fabrizio Contri, Cristiano Dessì, Lisa Galantini, Simone Luglio,
Fabrizia Sacchi, Giulia Weber, per questa commedia dove la morale vacilla ed è meglio mantenere intatti i contratti matrimoniali e salvare le apparenze.
di Tania Croce
Grande Tania...cogli sempre il senso dello spettacolo...ed hai riportato fedelmente lo specchio dei costumi di allora ...che nn sono minimamente cambiati.
RispondiElimina