16 gennaio 2015
Il Teatro Sette, che ho definito 'la culla della romanità', accoglie nel suo caloroso palcoscenico "Trasteverini", la splendida commedia in due tempi di Andrea Perrozzi e Gianfranco Vergoni con un nuovo cast, brioso e affiatato, per raccontare delle storie ordinarie ed emozionanti e cantare i 16 bellissimi pezzi di Andrea Perrozzi, senza servirsi del microfono, perché gli stornelli tra i vicoli della Roma bella, i ragazzi li cantano a squarciagola.
Le voci all'inizio e alla fine non si distinguono, le vicende s'intrecciano eppure i nove protagonisti si ritrovano sotto lo stesso tetto: il cielo di Roma che custodirà le loro promesse d'amore, i fallimenti, gli impicci, i debiti e le frustrazioni che li rendono piccoli e immobili come dei sampietrini. Dario, Errico, Nina e tutti gli altri s'incontrano, per poi andare ognuno per la sua strada, ma il destino è scritto e devono solo aspettare il loro momento per rimettersi in gioco. Un'impeccabile regia, quella di Fabrizio Angelini, ha consentito agli attori di usare le sedie e un tavolino, poche tovaglie e fili, come oggetti utili a raccontare la storia che si dipana come una matassa dall'inizio alla fine, tra parole e musica di una romanità che vibra, anche se quel bellissimo dialetto e forse i sampietrini citati più volte, tra poco non ci saranno più. Tutti bravi, Tiziano Caputo, Enrico D'Amore, Elisabetta Tulli, Irene Cedroni, Alessandro Salvatori (che apre e chiude lo spettacolo e interpreta numerosi personaggi), Francesca Cinanni, Roberta Marini, Valentina Naselli e Andera Perrozzi, intonati, accorati, espressivi e intensi questi Trasteverini, che a fine spettacolo stasera hanno ricordato il cd "Sotto il cielo di Roma, Trasteverini", la colonna sonora originale di Perrozzi/Armonioso/Vergoni, che è possibile acquistare uscendo dal teatro. Io l'ho presa e domani l'ascolterò per ricordarmi di questa serata bellissima e che Roma Sparita non è.
di Tania Croce
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