Federica, Luana e Calvario, sono tre donne aggiornate, appassionate ed egocentriche, apparentemente distinte però accomunate da una dipendenza: la chat virtuale, ossia quel luogo asettico e irreale, dove un nick sostituisce un nome e i dialoghi con perfetti sconosciuti, sono sordi e incolore. Nell'era dell'incomunicabilità dove si perdono i contatti persino con se stesse e si diventa insicure, le tre donne si muovono, isolandosi l'una dall'altra e condividendo un microcosmo pieno di appetiti, sogni, amori impossibili e tutti quei piccoli grandi motivi che danno un senso alla vita. E' come se il mondo virtuale avesse annientato quello reale e le identità delle persone, rendendole irriconoscibili. Nel finale, c'è un messaggio d'amore, un vero e proprio inno quello dell'autore Sasà Russo, pronunciato delicatamente da una giovane e talentuosa attrice come Donatella Barbagallo, che nella parte di Luana, esprime il peso e il valore di un'appartenenza culturale e linguistica e rompendo la quarta parete, giunge al cuore del pubblico distratto dal caos in scena. Accanto a Luana, si agita Claudia Alfonsi nei panni di Calvario, una donna eccessiva e incoerente, chiassosa e priva di femminilità, nonostante la minigonna che sfoggia per mostrarsi al suo eventuale principe azzurro, conosciuto in chat. Il terzo personaggio femminile, quello di Federica (Masaria Colucci), incarna la saggezza e la possibilità di guardare al passato, in cui gli uomini s'incontravano 'fisicamente' e parlavano d'amore vero, senza nascondersi dietro la tastiera di un pc.
Lo spettacolo, soprattutto nel testo, mi ha catapultato negli anni '90, ossia quelli in cui il nick name era diventato una seconda pelle, una maschera dietro cui nascondere la propria identità e ci si avviava verso quell'era dell'incomunicabilità che Sasà Russo delinea in "Dimmi chi sei", dove ho apprezzato particolarmente la Barbagallo, per la dizione, la presenza scenica e la naturalezza, doti indispensabili per un attore di teatro e che è stata per me una piacevole scoperta della stagione teatrale 2014/2015 e spero di vederla presto in altri e appassionanti spettacoli
di Tania Croce
di Tania Croce
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