Castelli di Sabbia di e con Bernardino De Bernardis al Teatro Sette dal 30 settembre al 5 ottobre 2014



Un caffè senza zucchero è come una parmigiana di melanzane senza melanzane" è la disperata riflessione a voce alta di Salvatore (Bernardino De Bernardis), il pater familias di un' onestissima combriccola di anime buone, il quale deve alzarsi per affrontare il solito turno al garage e perciò sembra smarrito ma ancora non sa che da lì a poco, oltre ai problemi del vivere quotidiano da cui è afflitto, accadrà un fatto che sconvolgerà la sua misera eppure dignitosa esistenza. Dopo il consueto richiamo della moglie (Angela Ruggiero), Salvatore deve proprio alzarsi, ma non fa in tempo a ritrovare la lucidità che viene travolto da un ragazzo di colore, dalle vesti lacerate e umide, il suo nome è Omar (Fabio Minicillo), un immigrato, sbarcato nella ridente cittadina partenopea ed entrato nella porta sempre aperta della famiglia Croccolo.
Le donne di Napoli sono materne e affettuose e non potrebbero mai negare l'ospitalità e le cure al nuovo arrivato, la moglie e la suocera (Simonetta Milone), lo coprono, vanno a  comprare le supposte, ma la parte più diffile toccherà al povero Salvatore, l'uomo di casa.
L'incomunicabilità tra i coniugi e la suocera, sembra accresciuta dalla presenza dello straniero, povero però affabile ed educato, di cui la figlia (Francesca Epifani) s'innamorerà perdutamente.
La paura è il filo conduttore della divertente commedia in due atti dove il suo autore, interprete e regista Bernardino De Bernardis, adatta ai suoi personaggi, diversi registri linguistici, quello colto per la figlia e i due investigatori (Antonio Coppola e Giuseppe De Bernardis), l'africano per Omar e il napoletano per il resto della famiglia Croccolo e per Concetta (Elena Verde) la vicina di casa avvenente e provocatrice che si accontenta di un bouquet di basilico e che subirà un furto, probabilmente dal nuovo arrivato, il marocchino Omar. Fino all'ultima battuta sarà difficile capire chi verrà scagionato e chi salvato oppure perdonato; Tuttavia sia Salvatore che gli altri personaggi, dovranno fare pace con se stessi prima di tutto e solo così potranno ritrovarsi nell'amore e nell'armonia conquistata anche grazie alla presenza di un nuovo inquilino, diverso e inaccettabile sulle prime, ma probabilmente portavoce di sentimenti nuovi e umanità. Una pièce estremanente bella e allegra, dove le luci e la suggestiva colonna sonora incorniciano la performance dei personaggi come fosse nebbiolina nel bouquet dello spettacolo emozionante di Bernardino con la Compagnia La Cantina, da non perdere al Teatro Sette fino al 5 ottobre.

di Tania Croce






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