A Steady Rain il 17 e 18 gennaio 2015 al Teatro Biblioteca Quarticciolo (Roma)
Il pubblico fa ingresso nel teatro ed è avvolto da una coltre di fumo. È un passato non troppo lontano, quello in cui si svolge la vicenda di Joey e Denny, due poliziotti di Chicago ed amici di vecchia data. Ci sono solo due sedie sulla scena dove si adagiano Denny (Graziano Piazza) e Joey (Davide Paganini) per raccontare la storia al pubblico e a se stessi. Sembra non ci sia logica e un filo conduttore tra i fatti narrati e che non conti essere liberi e sbandati, oppure sposati con figli, democratici o repubblicani negli Stati Uniti. Tra le tante 'cazzate' sparate da Denny, si celano alcune verità e una certa logica, come quella di essere diventato matto dopo che Stewy, il figlio di due anni, è silenzioso e pieno di vetri e di sangue per un proiettile finito sulla finestra di casa. I due agenti sono stati sospesi dal servizio per aver messo un piccolo vietnamita che chiedeva loro aiuto, nelle mani di un presunto zio che invece è un pericoloso killer. Il ritmo della narrazione è frenetico, mentre le parole scivolano dall'una all'altra bocca come la pioggia che continua a cadere da mesi, sconvolgendo i loro destini. Finalmente la pioggia cessa ed "è strano - dice Joey - quante cose devi perdere per ottenere tanto". Una magistrale interpretazione quella di Graziano Piazza, al Teatro Biblioteca Quarticciolo dopo il successo di Palermo e del Todi Festival, quattro mesi fa. Lo straordinario testo di Keith Huff è stato adattato e tradotto da Giuditta Martelli, per la regia di Alessandro Machìa e le musiche di Francesco Verdinelli.
di Tania Croce
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